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Ocse: allarme disoccupazione

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Sacconi: "Più cauti con le previsioni"

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Entro la fine del 2010 il tasso di disoccupazione nei peasi del G8 e in quelli dell'Ocse potrebbe avvicinarsi a valori a due cifre. È l'allarme lanciato dall'Ocse in un rapporto presentato al G8 dei ministri del Lavoro che si è aperto oggi a Roma. Secondo gli ultimi dati, nel gennaio del 2009 il tasso di disoccupazione medio dell'area dei Paesi industrializzati membri dell'organizzazione ha raggiunto il 6,9%, «quasi un punto percentuale più rispetto a un anno prima: questo implica che in un anno quasi 7,2 milioni di lavoratori si sono aggiunti ai disoccupati dell'area». Se le previsioni di un tasso di disoccupazione a due cifre entro il 2010 si materializzassero, continua il rapporto, il numero di persone senza lavoro raggiungerà nell'area Ocse un numero «addirittura maggiore rispetto al decennio '70-'80, caratterizzato dai due schock petroliferi. E l'esperienza suggerisce che ci vorrà molto tempo per invertire questo andamento». Di fronte a queste prospettive, l'organizzazione suggerisce quindi di intervenire «velocemente e in maniera efficace per evitare che la crisi finanziaria si trasformi pienamente in una crisi sociale con effetti molto negativi sui lavoratori più vulnerabili e sui redditi più bassi».  

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