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Acea valuta la rete di Gaz de France

Il gazometro di via Ostiense (Foto Gmt)

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La nota sollecitata dalla Consob, che ha smentito trattative con i transalpini, e la successiva che ha precisato l'assenza di dissidi tra il presidente Giancarlo Cremonesi e il suo amministratore delegato hanno calmato le acque attorno al dossier. Sul quale i vertici aziendali hanno posto la consegna del silenzio. Bocche cucite dunque. Ma secondo quanto risulta a Il Tempo i consiglieri e i tecnici della municipalizzata sono al lavoro per portare al prossimo consiglio di amministrazione la soluzione per uno dei nodi da sciogliere: il rinnovo della concessione per la distribuzione del gas garantita fino alla fine dell'anno alla Romana Gas, la rete che Eni ha ceduto ai francesi e che porta il metano nelle case dei romani. Un asset che i transalpini vorrebbero mettere sul piatto per negoziare il loro ingresso in un possibile progetto di riassetto di Acea. La rete è stata pagata circa un miliardo di euro ma la sua effettiva valutazione in uno scambio azionario è legata al rinnovo della concessione. Proprio quella che è in scadenza e che può influenzare la permanenza dei francesi nella Capitale. Sì perché le norme in questo caso si prestano a una doppia interpretazione. Non è chiaro, infatti, se la licenza sarà rinnovata automaticamente a Gaz de France oppure se sarà necessario avviare una gara pubblica aperta a più concorrenti. Nella prima ipotesi la certezza dei transalpini di poter gestire il business del gas darebbe loro margine per trattare con Acea una partnership energetica. Non così nel caso di asta pubblica. In quel caso non essendo scontata la riassegnazione i francesi potrebbero mettere in stand by le loro richieste. Solo con la soluzione di questo aspetto il riassetto e la gestione del gas da parte di Acea in alleanza con Gdf potrebbe ripartire. E sul tavolo del cda di Acea prima di ogni schema di accordo arriveranno esattamente queste valutazioni. Intanto nell'attesa è partito anche il toto nomine per la possibile partenza di Mangoni troppo legato alla vecchia giunta di Roma. Tra i nomi circolati l'ex ad di Enel, Franco Tatò. Ma anche un manager esperto del settore come il presidente del Gse, Carlo Bollino.

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