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Capita raramente ai giornalisti di vedersi riconoscere come ...

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Mi è successo recentemente e riguardo a un tema che sta a cuore a tutti e ho potuto avere questa piccola soddisfazione. È successo, sta succedendo, che i prezzi, quasi tutti, si sono dati una calmata. Lo abbiamo scritto sui giornali alle prime avvisaglie e lo abbiamo detto in televisione. Magari qualche mese fa venivamo presi per visionari o peggio per propagandisti. E poi, tra gli esperti, c'era sempre chi ricordava come una frenata della dinamica dei prezzi sia il più delle volte spia di una frenata anche più intensa (e in questo caso dannosa), cioè quella dell'intesa economia. Tutto vero, figuriamoci. Però è anche vero che gli indicatori generali dell'economia, pur avendo ricevuto qualche brutto colpo, tengono, e mi riferisco all'occupazione, ai redditi, agli investimenti e al risparmio e perfino alla produzione (destinata sì a contrarsi, ma senza che si dia luogo a una recessione da film «de paura»). Mentre i prezzi stanno mostrando un'elasticità eccezionale, che può costituire un'ottima occasione per chi sappia sfruttare il ritrovato potere d'acquisto. Con un po' di ritardo, del tutto fisiologico, se ne stanno rendendo conto i consumatori italiani. E qui veniamo al riconoscimento personale. Minimo, s'intende: ma è stato divertente vedere come mi guardava l'amico che ha constatato il sensibile risparmio ottenuto sui suoi pieni di benzina (sostanzioso rispetto ai picchi di agosto, ma interessante anche rispetto ai giorni precedenti all'estate). Sui prezzi, purtroppo, abbiamo memoria corta. Ma sarebbe bene, in questi giorni, fare un po' di confronti e vedere quanto reddito si sta liberando e rendendo disponibile grazie alla contrazione di alcune spese obbligate. Della benzina, si è detto, ma ora arriverà anche una sensibile riduzione delle bollette elettriche e del gas. Non tanto per i cali già previsti da gennaio, ma perché il peculiare meccanismo del trasferimento dei prezzi petroliferi internazionali sarà pienamente effettivo sul gas nel secondo trimestre (e in quello successivo), arrivando a liberare, per la famiglia media, nel corso del 2009, i famosi 2.000 euro che erano sembrati una previsione azzardata. Bisogna essere reattivi, saper cogliere queste opportunità (che non significa alzare il riscaldamento!), ma valutare bene come la composizione relativa delle spese familiari si può ridisegnare. Affidando qualcosa anche a ulteriore risparmio, ma non trascurando maggiori spese dove c'è da fiutare l'affare. Ad esempio per l'acquisto di automobili si è detto nei giorni scorsi che le occasioni ci sono. Mentre comincia a tornare davvero interessante l'immobiliare, anche se l'effetto tassi sui mutui viene un po' attenuato dai ricarichi, gli spread, eccessivi delle banche sui mutui di nuova concessione (saliti a quasi due punti). E certamente sono interessanti ora i prezzi di alcuni beni durevoli per le famiglie. È il momento buono, non approfittarne, in nome di una paura irrazionale, sarebbe poco intelligente.

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