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Azienda Italia già in recessione

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Oggi, se il mal comune è da considerarsi, mezzo gaudio la frenata della creazione di ricchezza è figlia della crisi internazionale. Che ha già colpito con durezza partner del calibro della Germania. Ma tant'è i numeri diffusi ieri dall'Istat sono senza appello. Nel terzo trimestre dell'anno il prodotto interno lordo è diminuito di mezzo punto percentuale rispetto al trimestre precedente e ha ceduto lo 0,9% rispetto allo stesso trimestre del 2007. Non solo. Il segno negativo era stato già registrato nel periodo aprile-giugno di quest'anno, -0,4% sul trimestre precedente. Dunque secondo le regole dell'istituto di via Cesare Balbo l'Italia è in «recessione tecnica». Quella che per gli economisti si verifica appunto quando in due trimestri consecutivi si registra un calo congiunturale, ovvero sul trimestre precedente, del prodotto interno lordo. Per trovare una situazione peggiore a quella di oggi bisogna risalire addirittura agli anni 1992-1993, ovvero 15-16 anni fa, quando, a cavallo dei due anni, ci sono stati ben sei trimestri con il Pil in calo congiunturale (nel '92 addirittura tre consecutivi). Sempre in quegli anni si erano registrati anche cali tendenziali, ovvero su base annua, abbastanza consistenti. e la situazione restasse così com'è oggi, ovvero se nell'ultimo trimestre dell'anno il Pil registrasse una variazione congiunturale nulla, il 2008 si chiuderebbe con un -0,3%. Nonostante la crisi economica sia definitivamente certificata, le borse europee continuano a viaggiare col vento in poppa. Milano è salita del 2,1%, Francoforte del 3,86% e Parigi del 2,2%. Sulla crisi economica è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale ha sollecitato rigore e sacrifici. La situazione del debito è «insostenibile, e nessuno può ignorarlo, si impongono sacrifici». Preoccupate le associazioni dei consumatori. «É ormai inevitabile che il Governo prenda in tempi brevi misure anticicliche a sostegno dell'economia e, soprattutto, della domanda interna», ha sottolineato l'Ufficio Studi di Confcommercio.

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