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Alitalia: firmano solo i confederali

Gianni Letta

Cai: non presenteremo l'offerta

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I sindacati confederali e l'Ugl hanno firmato il «lodo Letta» sul contratto di lavoro dei dipendenti della «nuova Alitalia». Ma i problemi restano, perchè i sindacati autonomi dei piloti (Anpac e Up) e degli assistenti di volo (Sdl, Avia e Anpav) hanno deciso invece di non firmare. Intanto il presidente e l'Ad della Cai, Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, dopo l'incontro a palazzo Chigi, si sono recati nella sede di Intesa Sanpaolo dov'è prevista la riunione del Cda. All'ordine del giorno le ultime valutazioni per andare avanti per un'offerta definitiva per l'acquisizione degli asset di Alitalia. Il lodo Letta prevederebbe, tra l'altro, che «le eventuali controversie sull'interpretazione non risolte in sede aziendale verranno sottoposte al giudizio insindacabile del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, garante dell'intesa».   Con la firma del 'lodo Letta' è stata "abbandonata una linea concordata da tutti, gli accordi di palazzo Chigi sono stati stravolti". Così il presidente dell'Anpac, Fabio Berti, in una conferenza stampa al termine dell'incontro di palazzo Chigi, che ha visto la firma da parte dei sindacati confederali e la non adesione da parte delle sigle autonome alla proposta di mediazione da parte del sottosegretario Gianni Letta per sbloccare la vertenza sui contratti della nuova Alitalia. "In occasione del precedente accordo di palazzo Chigi - ha detto Berti - abbiamo accettato condizioni durissime e senza precedenti. Siamo giunti a firmare accordo preciso che rimandava al contratto Air One per quanto non espressamente previsto al tavolo. Questo poi non è stato rispettato".   «Ci dispiace che, proprio ora che si comincia a vedere l'uscita dal tunnel per l'Alitalia, ci sia chi insista nel portare avanti una battaglia ideologica sulla pelle dei lavoratori: non possiamo non criticare la posizione dei piloti e degli assistenti di volo che non hanno firmato l'accordo per il rilancio della compagnia di bandiera». Lo afferma Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera e deputato del Pdl. «Alitalia - conclude Lupi - ha oggi la possibilità concreta di rilanciarsi e di tornare ad essere una grande compagnia di bandiera. Non sprechiamo questa occasione»  

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