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Alitalia, tra Cai e sindacati è rottura. Compagnia a rischio

Alitalia

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Colaninno esprime «forte preoccupazione per la situazione determinata dalla rottura delle trattative con le rappresentanze sindacali dei lavoratori di Alitalia, il cui auspicabile buon esito rimane condizione essenziale al proseguimento del progetto». Domani Cai riunisce il board per decidere il da farsi, ma «così non si può andare avanti, a queste condizioni per noi non c'è più trattativa», è stato il commento di un portavoce della Compagnia aerea italiana dopo la rottura della trattativa con i sindacati di questa notte. Le organizzazioni sindacali attribuiscono «totalmente» la responsabilità dell'interruzione del negazione alla delegazione Cai, che «ha impedito la stesura tecnica dell'accodo di palazzo Chigi», afferma la Fit Cisl, e hanno annunciato si riuniranno in un'intersindacale nel primo pomeriggio. Per Alitalia comunque non esistono alternative all'accordo, l'unica è la «liquidazione», avverte intanto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. Salvatore Ligresti, che partecipa alla cordata di imprenditori riunita in Cai, resta convito che quello di Colaninno sia «un ottimo progetto», ma non c'è nulla di facile in questo Paese«, dice in questa difficile fase della trattativa. Intanto a mezzanotte di domani scade il termine per la presentazione dell'offerta di Cai al commissario straordinario Augusto Fantozzi il quale anche nei giorni scorsi ha ribadito che "non ci sono proroghe". Lo stesso Colaninno ha sottolineato tuttavia che il buon esito del negoziato resta "condizione essenziale al proseguimento del progetto". "Nel contesto generale dell'economia italiana e internazionale, il valore di 12.600 posti di lavoro non può essere gestito in un contesto di radicalizzazione degli interessi di parte", ha aggiunto. Ma la Cisl è pronta alla querela: "nessuno ha mai posto al tavolo del negoziato la questione dei permessi sindacali - afferma il segretario Fit Claudio Genovesi - è un pretesto sollevato da Cai"   Il presidente della Cai Roberto Colaninno in una nota esprime «forte preoccupazione per la situazione determinata dalla rottura delle trattative con le rappresentanze sindacali dei lavoratori di Alitalia, il cui auspicabile buon esito rimane condizione essenziale al proseguimento del progetto». «Nel contesto generale dell'economia italiana e internazionale - sottolinea Colaninno -, il valore di 12.600 posti di lavoro non può essere gestito in un contesto di radicalizzazione degli interessi di parte». Il presidente della Cai auspica che «tutte le sigle sindacali ritrovino rapidamente le ragioni della coerenza con gli accordi stipulati a Palazzo Chigi».   «È stata una decisione unilaterale di Cai quella di abbandonare il tavolo del confronto sulla stesura dei contratti e dei criteri d'assunzione del personale». Lo sottolineano in una nota congiunta Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporti in merito alle dichiarazioni rilasciate questa mattina dalla Compagnia aerea italiana. «Il lavoro svolto ieri - precisa la nota sindacale - consisteva nella stesura tecnica dei contratti che rispettasse perfettamente l'accordo con il governo e Cai e per le parti non previste facesse riferimento al contratto in essere in Air One. Improvvisamente nella tarda serata i rappresentanti di Cai decidevano di abbandonare il tavolo. È pertanto la società Cai - ribadiscono le federazioni sindacali confederali - che si è sottratta d'improvviso al confronto. Non vi sono state da parte del sindacato richieste diverse da quelle già concordate». Il sindacato, scrivono, «non è disponibile ad essere additato come capro espiatorio per eventuali decisioni difformi dagli impegni assunti dinanzi al Paese; per il sindacato l'attuale confronto non si è mai interrotto. Una complessa e delicata vicenda come quella di Alitalia -conclude la nota- deve avvalersi della necessaria volontà positiva di un clima e di un dialogo altrettanto positivo».   «Le consuete liturgie di alcuni sindacati ormai da rottamare mettono in discussione il decollo della nuova Alitalia. Speriamo proprio di sbagliarci». Questo il commento di Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti della Camera, commentando lo stallo delle trattative tra Cai e sindacati.

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