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Inflazione leggermente in calo. Sulla base dei dati ...

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Il paniere dell'Istat vede tra gli alimenti in lievissimo rallentamento latte, formaggi e uova mentre rimane in tensione il prezzo della frutta, più 7,4% su agosto 2007, della carne con più 4,2% e ortaggi più 2,4%. Tra i servizi l'Istat evidenzia aumenti tendenziali nelle voci collegate alle vacanze: stabilimenti balneari (+8,5%), pacchetti vacanze (+6,2%) e voli aerei (+40,7%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Sul fronte opposto, continuano invece a diminuire significativamente i prezzi dei medicinali (-5,5%) e delle apparecchiature telefoniche che in confronto ad agosto 2007 sono calate del 19,1%. Nonostante l'inflazione rallenti la sua corsa verso l'alto, le famiglie rischiano di diventare ogni giorno più povere. L'Istat infatti sottolinea una diminuzione del 2,3% delle vendite dei prodotti alimentari. Conseguentemente anche la Grande distribuzione Organizzata segna una flessione delle vendite pari all'1,6% quasi nulla rispetto al meno 5,5% registrato dai piccoli esercizi. L'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori lancia l'allarme: «Stiamo assientendo ad una desertificazione delle aree commerciali dei centri storici, dove negli ultimi tempi si sono ridotti del 20% i piccoli negozi, i banchi e gli ambulanti. Occorre trovare delle soluzioni a questa situazione, in modo da garantire la loro sopravvivenza». Altro dato preoccupante è il continuo rincaro della pasta che, sempre secondo i dati Istat, su giugno è aumentato ulteriormente toccando quota più 25,6% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. La Coldiretti, spiega il responsabile economico Lorenzo Bazzana, sostiene l'ipotesi speculazione: «Se il prezzo del frumento scende e quello della pasta sugli scaffali sale, è evidente che il costo del frumento non rappresenta un ruolo determinante per gli aumenti di prezzo». E ancora: «Per ogni euro speso nell'acquisto di prodotti alimentari 60 centesini vanno alla distribuzione commerciale, 23 all'industria alimentare e solo 17 vanno per remunerare il prodotto agricolo. Ovvero il prezzo moltiplica di oltre cinque volte dal campo alla tavola». Anche Confesercenti interviene lanciando un appello per smorzare le polemiche sul rincaro dei prezzi che gravano su tutti i cittadini compresi i commercianti. «Stiamo assistendo da mesi - riporta una loro nota - ad una economia in stagnazione. L'unico vero spazio su cui si deve al più presto intervenire è quello del settore energetico dove il nostro Paese sconta ritardi strutturali pesanti». Previsioni ottimistiche arrivano infine da Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, che prevede per i prossimi mesi ulteriori ispezioni e controlli contro il carovita. «È un primo e incoraggiante risultato - continua il Ministro - ora non possiamo abbassare la guardia».

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