
Pininfarina riparte A Paolo la presidenza

A Cambiano i fratelli raccolgono il testimone: Paolo (nella foto ai funerali di Andrea) viene nominato presidente e Lorenza vicepresidente vicario ma è al direttore generale Silvio Angori e al Gianfranco Albertini rispettivamente direttore generale e direttore finanziario che vengono assegnate le deleghe. Al primo quella per tutte le attività operative, l'attuazione del piano industriale e la delega per tutte le partecipate al secondo quella per finanza e amministrazione. Un «segno di continuità aziendale» è il messaggio che la famiglia vuol dare. «Con il consiglio - ha dichiarato il neo presidente Paolo - abbiamo immediatamente risposto alla tragica emergenza della scomparsa di Andrea dando fiducia alle persone che hanno collaborato con mio fratello». Il solco è dunque già tracciato: in autunno l'aumento di capitale già approvato dall'assemblea e l'ingresso, annunciato ad aprile dallo stesso Andrea, di Vincent Bollorè e Ratan Tata che hanno già manifestato interesse a sottoscrivere l'operazione, e con loro Alberto Bombassei (Brembo), Piero Ferrari, il figlio del fondatore della casa modenese, e la famiglia Marsiaj, altro nome di rilievo nel panorama della componentistica automotive mondiale. Il semestre si chiude con il miglioramento della perdita ridotta da 21,2 a 14,1 milioni di euro. In calo anche il valore della produzione (-8,8% a 345,2 mln) a causa di 791 vetture fatturate in meno rispetto al 2007, a mix di allestimenti e conguagli di prezzo. Il margine operativo lordo però è cresciuto del 10,1% a 19,1 mln. In miglioramento anche la posizione finanziaria netta, negativa per 198,1 milioni di euro (235 mln al 31 marzo 2008).
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