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Berlusconi «sconta» gli esuberi previsti per Alitalia

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«L'Alitalia ha 20 mila persone. Tutti gli studi hanno portato alla necessità di una riduzione. Quella di Air France sarebbe stata una svendita e si parlò di oltre 7.000 esuberi. Noi pensiamo si possano fare meno esuberi» ha spiegato il presidente del consiglio ai microfoni di Radiorai. Non sarà facile, però, evitare una ristrutturazione selvaggia. Il quadro commerciale della compagnia si sta infatti complicando.Secondo l'Aea, l'Alitalia ha perso il 16,4% di passeggeri nel primo semestre 2008 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre il traffico (misurato in ricavi per passeggero a chilometro) è sceso del 16,6% e la capacità di posti offerta è diminuita del 10,3%. Male è andata anche nel mese di giugno in cui la diminuzione rispetto al 2007 è stata del 21,7% dei passeggeri, del 20,7% del traffico, del 14,4% della capacità. Un biglietto di presentazione non eccezionale per chi volesse intervenire nel salvataggio. Ieri le due compagnie più vicine geograficamente e commercialmente ad Alitalia hanno spento gli entusiasmi accesi da Berlusconi su un loro possibile interessamento. «Non c'è nessuna discussione in corso tra Alitalia e il gruppo Air France - Klm» ha affermato un portavoce del gruppo franco-olandese. Stesso tenore per la Lufthansa che prima non ha voluto commentare le indiscrezioni. Poi ha precisato di non avere contatti in corso con via della Magliana. In mano al governo per ora resta la carta di mettere a capo dell'azienda un manager di spicco in grado di avviare un piano di risanamento risolutivo. Salgono in questo senso le carte del salvatore della Parmalat, Enrico Bondi che nei giorni scorsi è stato ricevuto a Palazzo Chigi dal sottosegretario Gianni Letta.

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