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«La crisi dei mercati non è superata»

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A spegnere ogni vana speranza su un possibile punto di svolta del crollo dei mercati azionari è stato ieri a Milano Lamberto Cardia, presidente della Consob, nel corso dell'illustrazione della relazione annuale dell'Authority sui mercati finanziari. Non solo. Il presidente nell'intervento ha fatto un'aggiunta al testo scritto spiegando come la crisi «per certi aspetti può dirsi dilatata». Una situazione di difficoltà che induce la Consob a tendere una mano al mercato senza abbassare la vigilanza sugli abusi che rimane massima. Cardia promette quindi un «adeguato equilibrio fra l'interesse a ricevere informazioni tempestive» che potrebbero acuire le tensioni e l'esigenza di salvaguardare l'integrità del meccanismo di formazione dei prezzi». La Commissione annuncia poi una regolamentazione più leggera e un nuovo sistema di sanzioni più flessibile. Nel suo discorso non manca un riferimento alla fusione fra Borsa Italiana e il London Stock Exchange realizzata lo scorso anno. La riorganizzazione del nuovo gruppo fanno temere uno spostamento «dell'asse decisionale sulla piazza londinese». Per Cardia prevale «un senso di incertezza e apprensione in merito ai vantaggi concreti per la piazza finanziaria italiana» e le banche italiane, già azioniste di Borsa, hanno ridotto la loro quota nella holding comune dal 28 al 19%, una partecipazione che «potrebbe ulteriormente ridursi». L'ad di Unicredit Profumo ha però risposto a stretto giro: «la nostra quota rimane ferma». Spazio anche alla revisione del sistema di controllo. «Si deve porre termine alle situazione di incertezza e ai rischi di duplicazioni di interventi a cui finora si è fatto fronte con reciproca collaborazione e responsabile unità di intenti», mentre Cardia mette da parte i dubbi iniziali e definisce «molto buono» l'effetto dell'accordo siglato con la Banca d'Italia per il coordinamento delle funzioni di vigilanza.

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