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Gli italiani tagliano i consumi

Supermercato

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L'indicatore dell'Istat sui consumi è un dato statistico e dunque suscettibile di più interpretazioni. Ma dà un segnale inequivocabile sull'affanno delle famiglie nel far quadrare il bilancio. Ad aprile, infatti, le vendite al dettaglio sono diminuite del 2,3%, rispetto a un anno fa. Un calo significativo e il peggiore - segnala l'istituto di statistica - registrato dalla primavera 2005, quando la contrazione al minimo storico, era stata del 3,9%. Si risparmia ovvero si rinuncia sempre di più ai beni non alimentari. La frenata maggiore riguarda proprio questi beni (-3,4% il dato tendenziale), rispetto a pane, pasta, frutta e carne che segnano un calo meno accentuato, -0,8%. Il quadro è ulteriormente appesantito dal costo dell'energia ormai alle stelle e di cui non si intravedono a breve segnali di inversione di tendenza. Al contrario proprio dalla Banca Centrale Europea potrebbe arrivare a breve una ulteriore mazzata con un prossimo rialzo dei tassi proprio per contrastare l'aumento dell'inflazione. Una ritocco che, almeno secondo le parole del presidente Jean Claude Trichet, non sarebbe comunque «il primo di una serie». Parole a cui il mercato non dà molto credito visto che lo stesso Trichet ha rimarcato che i rischi di rialzo dell'inflazione nel medio termine «si sono ulteriormente intensificati» e che la Banca centrale «è in stato di massima allerta». Un rialzo del costo del denaro tuttavia appesantirebbe ulteriormente i bilanci delle famiglie alle prese con i mutui, comprimendo ancora di più i consumi. E intanto si profila un'estate calda anche sul fronte dei prezzi in riva al mare: secondo l'Adusbef, il caro-ombrellone conoscerà rialzi record, fino al 15%. La merce anche se cara sarà comunque sui banchi dei supermercati così come la benzina al distributore. Ieri in serata è stato, infatti, sospeso il fermo dell'autotrasporto previsto per 5 giorni a partire dal 30 giugno.

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