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Bear Stearns affossa

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Wall Street. Ma in Italia le banche sono solide

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In campo per salvare la banca d'affari sono arrivate la rivale JpMorgan e la Fed di New York. L'annuncio ha però creato il panico sui mercati finanziari che hanno chiuso tutti con indici negativi. Milano in particolare ha perso circa l'1% del suo valore. Gli analisti per ora non parlano di rischi traumatici anche per l'Italia. «La tipologia di gestione che hanno le banche italiane è diversa. Il credito è più controllato e gestito in maniera più rigida» dice a Il Tempo, Angelo Drusiani, responsabile gestione della Banca Albertini-Syz. Chiaro è che una crisi finanziaria di queste dimensioni si riflette in tutti i sistemi e dunque anche quello italiano. «Si allargherà ancora il differenziale tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi, i più affidabili. Con ovvie conseguenze sulle finanze pubbliche perché per collocarli sarà necessario alzare i rendimenti» aggiunge Drusiani. La soluzione è quello dell'arrivo in soccorso dei mercato americani dei fondi sovrani arabi o dell'Estremo Oriente. Nell'attesa bisogna aspettare i bilanci del 2007 delle principali banche italiane per capire la dimensione della crisi. Cauto il giudizio di Simone Chelini gestore del fondo ad alto rischio italiano Albatross: «Dal punto di vista pratico il tracollo della Bear Sterns non ha molto effetto sulle banche italiane. Dal punto di vista emotivo l'effetto è molto elevato». La banca Usa, infatti, investe in attività rischiose e quando ha perdite sono molto elevate. «In Italia gli istituti di credito sono esposti ma c'è maggiore prudenza. Il sistema è solido solo che la situazione generale produce sfiducia negli investitori e questa non è controllabile» conclude Chelini. Intanto ieri sia il presidente Usa George W. Bush, sia il segretario al Tesoro Henry Paulson sono intervenuti per appoggiare l'intervento della Fed. «la crescita tornerà, i fondamentali sono solidi» ha spiegato il presidente Usa. Gli operatori non gli hanno dato molto peso. L'euro è volato al nuovo massimo storico di 1,5688, mentre lo yen è tornato sotto quota 100 sul biglietto verde. Anche l'oro è schizzato al nuovo picco storico sopra i mille dollari l'oncia.

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