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Berlusconi prenota un posto a Ruggiero

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Il primo è l'inchiesta che coinvolge Enel sulla cessione di Wind all'egiziano Sawiris. L'altro è lo slittamento delle assemblee delle società quotate per decidere il rinnovo dei vertici. Una dilatazione temporale che irrita la comunità finanziaria (Fondi stranieri d'investimento in testa) che vedono ritardare lo stacco della cedola dei dividendi e di conseguenza prolungare l'effettivo ritorno di cassa. Se l'inchiesta su Wind dovesse concludersi nell'arco delle prossime due o al massimo tre settimane, la soluzione sarebbe più fluida. Fulvio Conti e Paolo Scaroni verrebbero riconfermati (con merito) alla guida di Enel ed Eni. Resterebbe da sciogliere il nodo delle presidenze e soprattutto della composizione dei Consigli di amministrazione. Proprio su questo punto manca l'accordo tra i grandi tessitori di Pd e Pdl, vale a dire Enrico Micheli e Gianni Letta. Intanto spunta all'orizzonte un nome nuovo, sponsorizzato da Berlusconi e osteggiato dai prodiani: Riccardo Ruggiero. L'ex amministratore delegato di Telecom è in pole position per l'Enel qualora Conti dovesse restare impigliato nelle lungaggini dell'inchiesta. Figlio di Renato Ruggiero, già presidente del Wto e ministro degli Esteri del secondo governo Berlusconi, Riccardo è un manager di valore che cominciò la sua carriera alla Fininvest. Da più parti si sussurra che potrebbe ottenere la carica di ministro delle Attività produttive se i vertici Enel ed Eni saranno confermati. Guarguaglini resta in sella a Finmeccanica e avrà le deleghe che contano mentre il duello sulla carica di amministratore delegato vede Pansa in leggero vantaggio su Zappa, troppo vicino a D'Alema. Cattaneo resterà alla guida di Terna: l'assemblea è già stata convocata. Roth, invece, lascerà la presidenza. Ma nel vortice delle poche nomine a disposizione circolano tanti candidati: primi fra tutti Vincenzo De Bustis. Proprio quest'ultimo rilevò con la sua Deutsche Bank gli asset immobiliari ceduti da Enel.

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