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Alitalia saluta Malpensa

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e a marzo taglia 180 voli

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Fra 15 giorni i giudici amministrativi discuteranno sia la sospensiva sia il merito, ma sino alla prossima udienza le parti in causa (oltre ad AirOne, Alitalia, Air France-Klm, Avvocatura dello Stato, Regione Lombardia e Codacons) si sono impegnate a non compiere alcun atto sulla vicenda Alitalia-Air France-Klm. Un blitz per la cessione al colosso franco-olandese della compagnia detenuta al 49,9% dal Tesoro, peraltro, non sembra in vista anche perché Jean Cyril Spinetta è atteso a Roma nella seconda metà di febbraio per la presentazione ufficiale del piano industriale ai sindacati. È possibile, però, un'accelerazione nelle negoziazioni rispetto alla scadenza della due diligence indicata al 14 marzo. A decidere sulla vendita potrebbe essere quindi il governo Prodi, ma ad avviso del ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, per un governo «scaduto», «che non ha più la fiducia del Parlamento», sarebbe «una scelta legittima formalmente ma inopportuna nel rispetto reciproco tra le coalizioni». Intanto, l'Alitalia stretta da perdite sempre più insostenibili, tampona l'emorragia da 200 milioni l'anno su Malpensa (50 milioni da Shangai in Cina e Bombay e Delhi in India) con una sforbiciata di 180 voli non remunerativi degli attuali 350 con l'avvio del «network estate 2008», che sarà applicato dal 31 marzo. La compagnia, che punta al recupero del rosso sullo scalo varesino entro il 2010, dice a chiare lettere che Malpensa non è un suo problema e che non è in condizioni per risolverlo; pur continuando a presidiare lo scalo, sceglie come hub Fiumicino aumentando destinazioni (da 62 a 77) e frequenze (salgono a 1.601 settimanali). Così, dal 31 marzo, stop ai voli vuoti dalle città italiane: resteranno solo nove destinazioni; 26 gli internazionali e tre intercontinentali remunerativi (New York, San Paolo, Tokio) a cui si aggiungono 23 della controllata low cost Volareweb. Dal primo giugno riaprirà la Roma-Los Angeles ma quest'anno sarà in perdita; il pareggio è previsto l'anno prossimo. Intanto la Sea, la società che gestisce gli scali milanesi, ha presentato ieri al tribunale civile di Busto Arsizio la richiesta ad Alitalia di 1,25 miliardi di euro di risarcimento dei danni subiti per la progressiva rinuncia all'utilizzo dell'aeroporto di Malpensa. Mentre domani il patron di AirOne Carlo Toto presenterà il suo piano per rilanciare Alitalia alle imprese milanesi. Uno delle quali, la Impregilo, è pronta a lasciare l'Italia per Londra in caso di depotenziamento di Malpensa.

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