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Redditi dei dipendenti fermi al palo

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Va meglio, invece, per le famiglie con capofamiglia lavoratore autonomo, il cui reddito è cresciuto del 13,1%. In pratica i lavoratori dipendenti non avrebbero beneficiato dei vantaggi dovuti all'aumento di produttività e di fatturato delle aziende. Ma sono riusciti a conservare il loro potere d'acquisto negli ultimi anni. Secondo il Codacons, invece, lo studio di Bankitalia è eccessivamente ottimistico perché la capacità di spesa delle famiglie si sarebbe notevolmente ridotta. D'altronde i dati di Bankitalia, presi nel dettaglio, non lasciano spazio all'entusiasmo. Il reddito medio delle famiglie è poco più alto di 2.600 euro al mese ma una famiglia su due deve cavarsela con meno di 26 mila euro l'anno. Cresce dunque la forbice tra le famiglie che possono contare su un futuro più generoso e quelle che debbono far rientrare tutte le uscite in una busta paga spesso striminzita. Passando ai dati sui prestiti emerge che una famiglia italiana su quattro sia indebitata. In termini assoluti il monte debiti degli italiani è in gran parte assorbito dal mutuo per la casa (il 60%), sono di più le famiglie che chiedono prestiti per beni di consumo, dall'auto al divano nuovo (il 12,8%). Le spese per beni di consumo assorbono d'altronde il 92% dei budget con l'8% investito in cose che durano nel tempo. Ma sull'altra faccia della medaglia c'è anche l'Italia dei ricchi: quel 10% che tra case e titoli finanziari possiede il 45% della ricchezza di tutti gli italiani. Le famiglie indebitate risultano comunque in crescita nel 2006: sono il 26,1% rispetto al 24,6% del 2004. Il rapporto medio del debito delle famiglie sul reddito è del 33% mentre il valore medio è di 10.486 euro. Il futuro dei giovani resta il vero problema: il 73% tra i 20 e i 30 anni, i cosiddetti «bamboccioni», vive con i genitori.

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