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Gas, al via la società tra Eni e Gazprom per South Stream

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L'infrastruttura dalla Russia porterà gas in Europa, attraversando il Mar Nero e contribuirà a migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti di energia nell'Unione Europea con una fornitura di 30 miliardi di metri cubi di gas all'anno. Sempre ieri è stato aggiunto un altro importante tassello al progetto con la firma dell'accordo tra Bulgaria e Russia per la costruzione del tratto del gasdotto sul territorio bulgaro. «È stata una giornata importante per due ragioni - ha detto Scaroni - La prima è che abbiamo costituito la società che sarà responsabile di mandare avanti l'intero progetto, la seconda è che è stato firmato l'accordo tra Sofia e Mosca». L'amministratore delegato dell'Eni ha spiegato che «dalla Bulgaria in poi ci sono varie opzioni: per esempio la pipeline può passare attraverso la Romania o la Serbia». Tutto questo in un quadro in cui i consumi di gas dell'Europa raddoppieranno nei prossimi 20 anni passando da 300 miliardi di metri cubi di gas d'importazione a 600 miliardi. «L'Europa deve dotarsi delle infrastrutture necessarie per fare fronte a questa crescita», ha sottolineato Scaroni. L'intesa raggiunta a Sofia è un passo positivo anche secondo il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani. Quello con la Bulgaria è il primo di una serie di accordi che dovranno essere raggiunti a livello governativo con tutti gli Stati che ospiteranno il gasdotto. La visita di Putin in Bulgaria ha anche importanti riflessi per gli assetti geopolitici. Nel pieno della disputa internazionale sullo scudo spaziale americano, osteggiato da Mosca, il presidente russo ha piazzato un cuneo in Europa facendo balenare la prospettiva di ingenti aiuti finanziari alla Bulgaria per la costruzione di una seconda centrale nucleare nel Paese, a Belene sul Danubio.

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