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È un primo segnale. Forse solo temporaneo. Ma è la prima ...

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Un'ondata di vendite lo ha riportato a quota 94,80 dollari. La speculazione in particolare ha capitalizzato i rialzi degli ultimi tempi sui timori di una recessione economica negli Usa, che avrebbe come effetto un calo della domanda e una contrazione dei costi dell'oro nero. In attesa di un trasferimento dei cali dell'oro nero sui carburanti e, di conseguenza sul livello dell'inflazione, il caro-petrolio ha fatto decollare i prezzi degli agro-alimentari. Aumenti si registrano sia alla produzione sia al dettaglio. Sui campi gli incrementi si aggirano in media intorno al 3%, ma sulle tavole degli italiani arrivano anche al 10-12% a causa di pure speculazioni. A sottolinearlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori. Secondo le prime stime effettuate dall'organizzazione, nell'ultimo mese, per gli ortofrutticoli gli aumenti all'origine hanno raggiunto il 3%, mentre al consumo si arriva al 9-10%. Per i cereali, soprattutto a livello internazionale, si registrano lievitazioni tra il 4-5%. Stesso discorso per il latte che al dettaglio è aumentato in media del 4,2. In arrivo anche la «mini stangata» della tazzina di caffè. A gennaio i listini dei bar saranno ritoccati e l'espresso arriverà a un prezzo medio di 90 centesimi dagli 82 attuali. La tazzina arriverà a sfiorare l'euro in molte città.

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