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Acea venderà gas a Roma

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E dall'azionista di controllo, il Comune di Roma, arrivano segnali sulle future partnership. «Acea si muove con alleanze tirreniche - ha detto Marco Causi, assessore al bilancio del Campidolgio - siamo molto forti in Umbria, abbiamo stretto alleanze in Toscana, con le ex municipalizzate della Puglia e siamo presenti a Napoli. Voglio sottolineare che l'Italia non è solo la pianura padana. E che le partnership non si fanno solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo». Come a dire: se il dossier con la bolognese Hera dovesse non andare in porto, l'azienda romana è pronta a guardare altrove. Acea ha un rapporto consolidato con Electrabel (100% Suez). Proprio l'alleanza con l'operatore francese apre nuovi scenari strategici. Nel piano approvato ieri dal cda, infatti, Acea sottolinea l'intenzione di sviluppare l'attività di vendita del gas, al fine di rafforzare la propria posizione sul mercato finale e conquistare nuovi clienti. Dopo la liberalizzazione delle forniture elettriche domestiche del luglio scorso, anche l'azienda romana, come altri operatori nazionali (Enel ed Eni in testa) punta quindi all'offerta congiunta elettricità e metano (come già avviene per il mercato delle partite Iva in Toscana, Puglia, Lombardia e Umbria grazie ad alleanze con le municipalizzate locali). Ma per farlo deve trovare un fornitore. L'ipotesi che circola porta ancora una volta Oltralpe: rafforzare la partrnership con Suez una volta realizzata l'annunciata fusione con Gaz de France. Acea annuncia inoltre che si muoverà lungo precise linee guida, in particolare il consolidamento della posizione nel settore idrico e l'incremento della capacità di generazione elettrica da fonti rinnovabili (eolico). L'utile netto del gruppo passerà, secondo il piano, dai 203 milioni del 2008 ai 292 milioni del 2012.

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