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Telecom Italia a Galateri-Bernabè

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senza unanimità

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Questa l'indicazione che è arrivata ieri dal comitato nomine di Mediobanca e che in settimana dovrebbe essere ratificata dal cda della compagnia telefonica. Ad annunciarlo è stato ieri Vincent Bollorè, rappresentante francese in Mediobanca, che ha detto che la soluzione è apparsa «molto positiva». Ancora una volta però l'unanimità sulle scelte non c'è stata. Un segno che il nodo dell'effettiva gestione del potere all'interno di una delle più importanti società italiane non è ancora sciolto. La spaccatura è stata resa evidente da Dieter Rampl, presidente di Unicredit, che si è astenuto nel corso della riunione di Piazzetta Cuccia, non tanto perché dissenziente sui nomi quanto per criticare l'approccio e il metodo, «poco di mercato», usato nella scelta. Un contrasto che non ha dunque impedito l'investitura dei due candidati che sarà ufficializzata in un prossimo consiglio di amministrazione di Telecom Italia. Anche questo inizialmente previsto per oggi è già slittato a metà settimana. Giusto il tempo per consentire un'ulteriore ultima. In particolare da parte degli spagnoli di Telefonica che, rimasti in ombra nel corso dei riti bizantini per le nomine, potrebbero chiedere ulteriori approfondimenti. Se alla fine anche le ultime fronde saranno ricomposte al nuovo tandem di comando sarà affidato il compito di riportare innanzitutto la fiducia in un gruppo che ha attraversato momenti neri come lo scandalo delle intercettazioni. Duri colpi alla reputazione di un'azienda che, nonostante il peso di un debito molto alto, è in grado di generare utili. Le premesse ci sono, i manager pure. La Borsa per ora è ottimista. Ieri il titolo, in una giornata fiacca, ha chiuso in rialzo dello 0,4%-

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