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Vecchioni: «Il governo ridia priorità al settore agricolo»

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«Nel nostro settore - ha detto Vecchioni - il Governo scelga strategicamente di ridare priorità alla produzione agricola che è la base di quella multifunzionalità a cui in questi anni ci si è richiamati, più nelle parole che nei fatti». Secondo Confagricoltura bisogna produrre per competere ma non in una logica produttivistica che l'Unione europea ha voluto superare negli ultimi anni. «Oggi non è più sufficiente produrre grandi marchi e fare qualità - ha aggiunto Vecchioni - ci vuole riconoscimento, distintività del prodotto e forte legame territoriale». In primo piano, secondo Confagricoltura c'è il tema dell'approvvigionamento delle materie prime, da molti relegato alle economie meno sviluppate - ha spiegato il presidente di Confagricoltura - con una superficialità di cui oggi paghiamo le conseguenze, una politica per le commodities trova ampia giustificazione in un contesto allargato che se affrontato con strumenti idonei può essere una concreta opportunità di mercato. Anche la politica agricola europea necessità di una rivisitazione, secondo Vecchioni «l'Unione europea ha certamente dato alla politica agricola una solida casa ma che nel lungo periodo si è trasformata nella prigione delle idee e degli interessi nazionali». Sul piano nazionale Vecchioni ha insistito sulla riformulazione della concertazione che deve diventare in primo luogo momento di confronto a monte senza confondere i ruoli. «Ristabilire i ruoli, compiere una assunzione di responsabilità e ristabilire i tempi decisionali - ha concluso Vecchioni - sono le priorità che nei prossimi anni devono occupare posti prioritari nell'agenda politica italiana».

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