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di CESARE MARTUCCI MENO voli all'aeroporto di Ciampino.

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Potrebbe essere questa la soluzione prospettata dalla Regione Lazio per risolvere la congestione dello scalo alle porte di Roma. Ma non è tutto così semplice come sembra. Se i residenti gridano vittoria per la riduzione dell'inquinamento acustico così non è per le compagnie low cost che su Ciampino hanno fatto la loro fortuna, come nel caso della Ryanair. Pronta a fare le valigie se i suoi passeggeri in arrivo a Roma fossero costretti ad atterrare ben lontano dalla Capitale come a Viterbo o a Frosinone. Ma tant'è e, ad essere inquieti per un eventuale depotenziamento di Ciampino, sono anche gli operatori e l'indotto che sui voli low costo hanno costruito il loro business, dai trasporti ai servizi aeroportuali. Non sembrano per ora esserci vie d'uscita. E le dichiarazioni di Marrazzo ieri non lasciano intravedere altre soluzioni se non quella di far decollare gli aeroporti minori del Lazio e le economie locali. Questo il senso delle dichiarazioni di ieri del presidente della Regione, Piero Marrazzo a Frosinone intervenendo sul progetto «Frosinone 2015». «Roma ha deciso - ha affermato il presidente Marrazzo. Ciampino si libererà di 5 milioni di passeggeri. Anche Frosinone - ha aggiunto - può partecipare. Chi ha più carte e più benzina può presentare le sue proposte. oggi alle 13 in regione si apre il tavolo tecnico al quale prenderanno parte il ministro dei trasporti Alessandro Bianchi, i presidenti delle province del Lazio oltre ai sindaci di Roma e Ciampino. Ogni provincia ha il diritto ed il dovere di chiedere l'aeroporto. Poi si valuteranno aerovie e infrastrutture. La partita - ha concluso Marrazzo - è grande sull'aeroporto». Delle ricadute di carattere economico derivanti dalla presenza di uno scalo destinato al traffico commerciale e non solo al volo leggero è convinto il Comitato per l'aeroporto di Viterbo. Che di recente ha scritto al responsabile del dicastero dei Trasporti sollecitando un incontro per illustragli lo stato dell'arte sulla questione dello scalo aereo viterbese. Il Comitato sostiene che Viterbo avrebbe l'opportunità di accogliere un business sicuro che vale 1000 posti di lavoro diretti per ogni milione di passeggeri oltre l'indotto indiretto che solleverebbe la Tuscia da una crisi profonda, indirizzando l'economia verso un'inclinazione turistica che le è connaturata. La situazione si era arenata dopo che a giugno dello scorso anno era stato firmato un documento in base al quale l'Enac aveva assegnato al comune di Viterbo un fetta di terreno demaniale ai confini dell'aeroporto militare Fabbri per consentire la realizzazione delle prime infrastrutture destinate al nuovo aeroporto civile. Vista da parte delle compagnie low cost la scelta di Viterbo in alternativa a Ciampino consentirebbe un risparmio in termini di consumo di carburante vista la minore durata dei voli. Circa i tempi di trasferimento dei passeggeri dalla capitale e viceversa i tempi, utilizzando sia il mezzo ferroviario che quello automobilistico, non sono cosi rapidi anche se va sottolineato il fatto che negli altri paesi europei gli aeroporti ove fanno scalo i voli low cost si trovano a grande distanza dalle città. Per quanto riguarda Frosinone probabilmente la vocazione del locale aeroporto è quella elicotteristica vista la presenza dell'Agusta. [email protected]

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