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Fiat, torna l'era del dividendo

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Ne sarebbe felice l'avvocato Giovanni Agnelli di cui ieri cadeva il quarto anniversario della scomparsa: «La cosa che mi fa più piacere - ha sottolineato il presidente, Luca Cordero di Montezemolo - è il pensiero che lui possa vedere una Fiat che è tornata a giocare un ruolo di primo piano per l'economia del Paese e che è di nuovo competitiva sui mercati internazionali. Credo che ne sia molto orgoglioso». La Borsa crede nel Lingotto e il titolo ha sfondato ieri quota 16 euro (un anno fa era a 9). D'altronde la stagione dei dividendi si prospetta ricca: nel piano 2007-2010, l'ad Sergio Marchionne parlava di distribuire agli azionisti il 25% dell'utile netto annuo, per un totale di circa 2 miliardi di euro fino al 2010. Va bene l'Auto, ma continuano a tirare anche gli altri principali settori, come dimostrano i numeri giunti ieri da oltreoceano, dall'americana Cnh (Case New Holland, macchine per l'agricoltura e le costruzioni), che ha registrato ricavi dalle attività industriali pari a 12,1 miliardi di dollari, rispetto a 11,8 miliardi nel 2005, e un utile netto di 292 milioni di dollari, con un incremento di circa il 79% rispetto all'anno precedente. Il risultato netto dei servizi finanziari è migliorato dell'11%, raggiungendo i 222 milioni di dollari. Alla fine di dicembre 2006 il debito netto delle attività industriali si è attestato a 263 milioni di dollari, con una riduzione di 456 milioni rispetto a un anno prima. «Siamo molto soddisfatti dei successi ottenuti nel 2006 - ha commentato l'amministratore delegato di Cnh, Harold Boyanovsky - e ci siamo posti obiettivi ancora più aggressivi per un ulteriore miglioramento dei risultati nel 2007». Per il 2007 sono attesi ricavi dalla vendita di trattori e macchine per le costruzioni pari a circa 13 miliardi di dollari, con un margine operativo delle attività industriali tra il 7,6% e l'8,4%. Notizie positive vengono anche dal mercato italiano, dove New Holland, il marchio del settore dell'agricoltura di Cnh, a dicembre ha registrato la quota del 26,8% del mercato, la più alta degli ultimi tre anni. Numeri che hanno galvanizzato il mercato e la Fiat a Piazza Affari ha fatto registrare un rialzo dell'1,78% (a 16,089 euro). La Borsa prende atto chele indiscrezioni sul bilancio 2006 parlano di cifre di tutto rispetto e di risultati al di sopra delle valutazioni degli analisti, che hanno indicato un risultato della gestione ordinaria di gruppo intorno al miliardo e 900 milioni di euro e, dell' Auto, di 280 milioni e un utile netto consolidato intorno al miliardo. E ieri l'indiana Tata ha confermato che svilupperà assieme a Fiat nuovi modelli di veicoli per il mercato interno e che il Lingotto collabora al progetto di un'auto di piccole dimensioni a bassissimo costo da commercializzare nel 2008. Merito, ormai lo si è detto più volte, della cura Marchionne, che prosegue nell'opera di riorganizzazione: ha creato quattro società, una per ogni marchio dell'Auto, e nel 2007 sono attese altre due alleanze industriali (una in Europa e l' altra in Oriente).

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