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Agricoltura, bonus fiscali per pochi

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Il presidente Vecchioni: molte imprese agricole escluse dalle agevolazioni

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Lavoro, bioenergie, politica comunitaria, ortofrutta e vino, internazionalizzazione e mercato sono solo alcuni dei temi trattati dal presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, in occasione dell'assemblea dell'organizzazione a cui ha partecipato anche il ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro. Sulla Finanziaria Vecchioni ha sottolineato che si tratta di una manovra «che ha puntato troppo sull'aumento delle entrate piuttosto che sul contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, introducendo misure decisamente penalizzanti per le imprese, di tutti i settori economici». Tra i nuovi oneri, Confagricoltura ha ricordato l'introduzione di un aggravio d'imposta sui fabbricati rurali e l'aggiornamento delle classi di coltura, incrociando i dati delle domande Pac: «due interventi - ha aggiunto Vecchioni - che determineranno un corposo introito aggiuntivo per l'erario». È stata inoltre reintrodotta l'imposta sulle successioni anche se con un alleggerimento per la trasmissione di imprese. Ecco perché, secondo il presidente, «alcune questioni prioritarie per l'agricoltura non hanno trovato soluzione nei due maxi-emendamenti con i quali la Camera prima e il Senato poi hanno approvato il ddl. In particolare «la riduzione di cuneo fiscale che avvantaggia solo una piccola parte delle imprese agricole». Non meno oneroso è il «pacchetto lavoro» che nell'ottica di una strategia di contrasto al lavoro sommerso e irregolare «contiene alcuni provvedimenti - ha concluso Vecchioni - estremamente restrittivi e complessi che comporteranno nuovi oneri burocratici ed economici per le imprese». Il voto complessivo? Otto per la sezione «agricoltura» della Finanziaria ma meno di cinque per isuoi aspetti politici. Sulle bioenergie il presidente ha rilevato un «mutato atteggiamento della controparte industriale con la quale, proprio in queste settimane abbiamo sottoscritto un contratto quadro che dovrebbe portare alla coltivazione di 70 mila ettari di oleaginose, da avviare alla trasformazione in biodiesel e si punta, per il 2009 a raggiungere il 240 mila ettari». Passando poi alla politica comunitaria Vecchioni ha sottolineato che «nel 2008, la Commissione europea dovrà effettuare un controllo sullo stato di salute della politica agricola comune, che dovrà servire per stabilire le linee di tendenza per la politica agricola dopo il 2013».

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