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In Campania il numero di incidenti legati a reati è cresciuto del 5,9% La regione più corretta è stata la Val d'Aosta

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Le frodi alle compagnie di assicurazione in generale diminuiscono, ma non nella stessa misura da regione a regione. Tutt'altro. Dal Lazio in giù infatti la tentazione di guadagnare più del dovuto da un incidente è piuttosto diffusa. Tra le regioni in controtendenza rispetto alla media nazionale, l'Abruzzo: nel 2005, secondo gli ultimi dati diffusi dall'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, le fregature nell'Rc-auto sono state il 3,5% in più rispetto all'anno prima. In Italia, in media, è stata invece registrata una diminuzione del 3,71%. Quello abruzzese è però un fenomeno meno diffuso che in varie altre regioni soprattutto del centro-sud: a livello di incidenza di queste truffe assicurative sul totale degli incidenti denunciati, in Abruzzo questo rapporto è «solo» dell' 1,15%, inferiore a quello record della Campania (13,1%), di altre nove regioni e della media nazionale (2,81%). Il primato di automobilisti corretti spetta ai valdostani: le truffe alle assicurazioni sono state nel 2005 21, pari, considerando l'esiguità del parco circolante, allo 0,15% degli incidenti verificatisi nella regione. E sotto l'1% si trovano anche Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche. Assicurati «trasparenti» nei confronti delle compagnie, quindi al Nord. Ma le cose cambiano dal Lazio in giù, dove la tentazione di truffare le compagnie è piuttosto diffusa. Nel dettaglio, in Campania il numero di incidenti connessi con reati sono stati lo scorso anno 34.000 (+5,9%), circa un terzo del totale nazionale, con un'incidenza sul numero complessivo di sinistri del 13,11%. Le cose non vanno molto meglio in Puglia, dove le truffe riguardano il 7,3% dei sinistri, in Calabria (4,5%) e in Sicilia (3,8%). In generale, lo scorso anno, si legge in una circolare dell'Isvap sui fenomeni criminosi, le truffe a danno delle assicurazioni nel ramo rc auto sono state 90.322, con un'incidenza del 2,81% rispetto al numero complessivo di incidenti (era del 2,91% nel 2004). L'importo totale delle frodi è stato di 316,8 milioni di euro, ovvero il 2,44% dell'ammontare dei risarcimenti (2,47% nel 2004) e all'1,75% dei premi del ramo.

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