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Fs, arriva il nuovo piano industriale. Trenitalia cambia struttura

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Entro fine mese, infatti, dovrebbe essere, ultimata la nuova struttura della società per l'esercizio mentre per il «business plan» è stato già fissato l'appuntamento, il 30 novembre, per la sua presentazione ai sindacati. Sono queste le indicazioni emerse dall'incontro tra l'amministratore delegato di Fs spa, Mauro Moretti, e quello di Trenitalia, Vincenzo Soprano e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, con all'ordine del giorno lo schema riorganizzativo della società. E, per Trenitalia, si preannuncia una nuova rivoluzione. La direzione di marcia intrapresa punta a fare di Trenitalia una società con una forte struttura centrale articolata in quattro attività: tre relative ai tre business (passeggeri, cargo e trasporto regionale) e una relativa ai servizi di manutenzione, di ristrutturazione e ammodernamento di materiale rotabile. Le quattro unità, sempre secondo quanto è emerso dall'incontro, risponderanno dei processi loro assegnati in una logica di decentramento dei compiti operativi, bilanciato, però, da un forte controllo delle strutture di staff di Trenitalia. La società avrà, tra l'altro, una direzione per la pianificazione industriale, una direzione informatica e del personale. La riorganizzazione targata Moretti va, dunque, per il momento, nella direzione opposta a quella che era stata ventilata anche al momento del suo insediamento ai vertici delle Fs spa. Allora, si parlava, infatti, di un processo di societarizzazione delle tre divisioni di Trenitalia. Un'operazione, questa, che avrebbe fatto di Trenitalia una scatola vuota e, quindi, destinata ad essere eliminata. Non c'è, al momento, sottolineano fonti industriali, alcuna ipotesi di avviare processi di societarizzazione. «Trenitalia - commenta il segretario nazionale della Uiltrasporti Dario Del Grosso - diventa una vera e propria società operativa, con forti funzioni centrali. Le divisioni che prima erano un'anticamera della societarizzazione, ora diventano articolazioni produttive». L'obiettivo prioritario della nuova riorganizzazione indacato dai vertici della società, spiegano i sindacati, è quello di ridurre i costi. C'è poi la partita dei ricavi, il cui incremento non può dipendere , evidentemente, dal solo riassetto. E sono tre le leve indicate nel corso dell'incontro. Il primo prevede il rispetto da parte del Governo dei contratti di servizio sottoscritti, dopo il taglio operato con la Finanziaria per il 2006 di 560 milioni di euro. Il secondo punto è quello relativo alla tariffe. L'azienda vuole avere strumenti di flessibilità per tutte quelle tariffe svincolate dai contratti di servizio, come nel caso degli eurostar.

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