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di ALESSANDRO USAI MEDIASET fa rotta sulla Germania, ma la strada sembra diventare sempre più in salita.

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Non bastano i paletti posti dal Ministro Gentiloni che intende riformate il sistema televisivo italiano. Ora, nel nome del mercato aperto, dopo la chiusura della Francia nel settore dell'energia, è la volta dei tedeschi in quello dei media. Secondo quanto scrive il «Sueddeutsche zeitung», il ministro dell'economia tedesco, Michael Glos, starebbe studiando una deroga ministeriale alla normativa antitrust per permettere alla casa editrice Springer di rilanciare la sua offerta di acquisto per Prosiebensat1. Una operazione già bocciata dall'antitrust tedesco a fine gennaio per motivi di posizione dominante. In un primo tempo Springer aveva accolto la raccomandazione dell'antitrust di cedere uno dei canali dell'emittente televisiva per avere il via libera, ma era poi ritornato sui suoi passi. Alcuni analisti finanziari sostengono che dietro le quinte siano partite le trattative con esponenti governativi convincendoli su un concetto di fondo: meglio creare un colosso nazionale su un settore strategico che permettere a operatori stranieri di sbarcare nel proprio Paese. Un vero e proprio protezionismo che si scontra con le regiole del libero mercato. Secondo diversi esponenti della «grosse koalition» al governo in Germania la deroga ministeriale sarebbe l'unica soluzione possibile per impedire l'accesso di Mediaset alla seconda televisione commerciale in Germania dopo Rtl (Bertelsmann). Questo scenario pesa sul titolo Mediaset nel giorno della presentazione dei risultati trimestrali. Gli analisti di Morgan Stanley hanno rivisto al ribasso il giudizio e spostato il target price da 11,4 euro a 9,2 euro. Questo considerando l'impatto negativo sugli utili dovuto al nuovo corso della tv digitale. La valutazione è passata da «over-weight» a «equal-weight». Una correzione dei giudizi che comunque ha riguardato anche altri gruppi del settore televisivo. Tagliato il giudizio sulla francese M6 e sulla spagnola Antena 3. Per Morgan Stanley, infatti la frammentazione degli ascolti televisivi per la diffusione dei nuovi canali digitali potrebbe avere un impatto negativo sulle entrate pubblicitarie. L'unica eccezione riguarda proprio Prosiebensat1.

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