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Fondazione Bellisario in missione a Shangai a novembre

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Le imprenditrici italiane ambasciatrici del made in Italy in Cina

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Mentre è imminente la prossima spedizione di imprenditrici, l'ambasciatore cinese in Italia, Jinyi Dong, ha aperto, nei giorni scorsi, le porte della sede diplomatica in Italia a una trentina di donne manager, socie della Fondazione Bellisario. E, a distanza di poche ore, una delegazione di imprenditrici cinesi sono state ricevute dalle loro colleghe italiane. «Dal 9 all'11 novembre una rappresentanza della Fondazione Bellisario siederà al tavolo del Forum internazionale di Shangai - spiega la presidente della Fondazione, Lella Golfo, all'ambasciatore Dong, che ha invitato le imprenditrici nella sede del quartiere Parioli, per raccogliere e offrire disponilità, richieste, di contatti e di servizi». «Due anni fa la fondazione Bellisario firmò un protocollo d'intesa con un'omonima organizzazione cinese» spiega la Golfo. La partita che si gioca con questi incontri è da un lato per favorire il consolidamento delle relazione, dall'altro la creazione dall'altro di tutti quei canali, quelle informazioni e quelle intermediazioni che possono consentire di portare i prodotti italiani in Cina. Si parla di produzioni da realizzare direttamente lì, come quelle di Regina Schreker, nota stilista di abbigliamento e accessori. «È un mercato per noi interessantissimo, che sta facendo nascere l'interesse anche intorno allo scambio culturale- spiega- perché forse in pochi sanno che il David di Michelangelo è stato prestato in questi giorni alla città cinese di Nanjing e Firenze, grazie ad un recente gemellaggio, riceverà ed esporrà due preziose sculture di leoni cinesi». Ma si parla anche di numeri e norme, come quelle per esportare in Cina i salumi italiani e i cosmetici da trattamento. «Ai quali- dice l'ambasciatore Dong - non possiamo non essere interessati, visto che il 49% della popolazione cinese è femminile».

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