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di EMANUELA ZONCU FATTURA petrolifera record, la più cara degli ultimi venti anni.

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Pari a cinque miliardi in più rispetto allo scorso anno. I conti 2006 dovrebbero infatti attestarsi sui 27 miliardi di euro contro i 22 del 2005. Le previsioni sono basate sull'andamento delle quotazioni del petrolio nei primi 9 mesi e sulla proiezione degli attuali valori per la rimanente parte dell'anno e se trovassero conferma si tratterebbe infatti della fattura petrolifera più cara dai tempi dell'ultimo grande shock petrolifero degli anni '80. I primi nove mesi dell'anno - spiegano fonti di settore - si sono chiusi con un costo medio dei greggi importati in Italia intorno ai 58 dollari al barile, in aumento di circa 7 dollari rispetto ai 51 della media annua registrata nel corso dei 12 mesi precedenti. A spingere sono state le fiammate registrate dall'oro nero nel corso dell'estate con nuovi record storici che hanno visto il barile, sui mercati internazionali, superare anche i 78 dollari. Quotazioni, quelle record registrate in estate, che se non avessero invertito tendenza avrebbero portato quest'anno la fattura a spingersi anche sopra i 30 miliardi di euro. E anche se la tendenza ribassista, registrata negli ultimi tempi, dovesse proseguire nei prossimi mesi la bolletta italiana per quest'anno non dovrebbe comunque scendere sotto ai 26-27 miliardi di euro. Se, infatti, il barile si mantenesse sui livelli attuali (58,63 dollari la quotazione di ieri a New York) nei prossimi due-tre mesi, l'anno si chiuderebbe con un conto per l'acquisto del greggio e dei suoi prodotti sui mercati esteri, intorno ai 27 miliardi. Se invece l'oro nero dovesse continuare a indebolirsi e attestarsi su livelli vicini ai minimi toccati la scorsa settimana - sui 52 dollari al barile - la bolletta petrolifera 2006 si attesterebbe sui 26,3 miliardi di euro. I consumi nei primi nove mesi dell'anno - secondo gli ultimi dati dell'Unione Petrolifera - hanno infatti registrato una contrazione dello 0,1% rispetto a gennaio-settembre 2005. E, nel solo mese scorso, la domanda ha segnato una battuta d'arresto dello 0,8% sullo stesso mese di un anno fa. Sui conti che ogni anno l'azienda Italia paga per la fattura petrolifera, pesa la dipendenza del paese dall'oro nero - e quindi dalla volatilità delle sue quotazioni - per circa l'85% contro una media dei partner europei che si attesta intorno al 50%. Il caro-petrolio che quest'anno aggraverà i conti italiani non ha tardato a produrre i propri effetti sulle tasche dei cittadini. A cominciare dalle bollette elettriche e del gas che quest'anno hanno messo a punto progressivi aumenti, con la spesa media di una famiglia tipo salita di oltre 100 euro rispetto all'anno scorso. E sul costo dei carburanti: un litro di super, nel corso dell'estate scorsa, è arrivato a sfiorare quota 1,41 euro, circa 20 centesimi in più rispetto ad inzio anno, quando lo stesso litro costava sugli 1,229 euro. Stesso discorso per il gasolio che è arrivato a 1,223 euro al litro, mettendo a segno ad agosto, un rincaro di oltre 10 centesimi in 9 mesi.

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