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Enel, Conti non molla la presa su Electrabel

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Il Governo belga vuole la creazione di tre Genco. L'ad: «Confido nell'intervento di Bruxelles»

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E mentre rimane in attesa dell'evoluzione della situazione con la fusione Gdf-Suez appunto e delle decisioni dell'Ue, aspica che Bruxelles recepisca l'orientamento del Governo belga, che vorrebbe la creazione di due o tre Genco da mettere sul mercato, per creare concorrenza tra gli operatori europei. A spiegarlo è stato lo stesso amministratore delegato del Gruppo elettrico, Fulvio Conti, che parlando a Parigi, ha sottolineato come il Governo belga abbia chiesto «di avere la possibilità di un mercato aperto a due-tre concorrenti, attraverso la creazione di due o tre Genco» da mettere sul mercato, spiegando di essere pronto, nel caso, a mettere sul piatto la sua offerta. «Due o tre piccole Electrabel», ha detto, che si «facciano concorrenza e che siano composte da un mix di tecnologie bilanciate e abbiano un accesso diretto ai clienti finali. Anche per quanto riguarda il gas. Spero che questa posizione sia fatta propria dalla Ue per creare concorrenza», ha aggiunto Conti. Parlando della situazione francese e del progetto di fusione Gdf-Suez, l'amministratore delegato dell' Enel ha poi ricordato che i giochi comunque non sono ancora chiusi: «i francesi vanno avanti per la loro strada, ma i veri giudici di questa operazione saranno gli azionisti, quelli che, alla fine, dovranno votare sì o no». Più in generale, l'ad ha spiegato di non voler «fare operazioni ostili, nè in Francia, nè in Spagna. Non voglio che l'Enel rimanga imbrigliata in guerriglie giuridiche in paesi che non vogliono aprire i mercati, ha proseguito l'ad, rispondendo ai giornalisti che lo interpellavano sulla situazione francese e quella spagnola. Se vuoi crescere devi farlo in modo organico», ha concluso Intanto, Edf punta i piedi e annuncia che non firmerà l'attesa ratifica dell'accordo con l'Enel se l'Italia non risolverà il problema del tetto del 30% alla partecipazione pubblica dell'Enco nelle Genco, punto cruciale per la sua strategia nella penisola con Edipower. Ma il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, rinvia al mittente: «Non c'è possibilità di scambio, non dipende dal governo italiano». E poi aggiunge, replicando al numero uno del colosso d'oltralpe Pierre Gaddonneix: si sapeva che «la normativa c'era, c'è, a prescindere se ci sarà». Conti ha invece spiegato che «con Gadonneix, ci sono ottimi rapporti», ricordando che in base all'intesa, ancora da siglare definitivamente, «l'Enel già ritira mille megawatt di elettricità nel paese d'oltralpe, senza aver fatto investimenti».

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