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La Borsa scommette su Telecom

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Il titolo sale del 3,6%. Gli investitori puntano sull'integrazione con Sky

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Scambi intensi hanno riguardato in particolare Telecom Italia, che ha terminato la seduta crescendo del 3,59% riportandosi a quota 2,25 euro, mentre le risparmio sono salite del 2,92% a 1,97 euro. Del gruppo telefonico è passata di mano una percentuale più che rispettabile del capitale, l'1,5% considerando anche quanto transitato ai blocchi. In forte rialzo anche Ti Media (+5,66% a 0,40 le ordinarie, +2,63% a 0,39 le risparmio), in cui, secondo gli operatori, sarebbe più probabile che Murdoch entrasse (oltre ad Olimpia), ipotesi smentita dalla società di Tronchetti. Sta di fatto che tutta la galassia riferibile al primo gruppo della telefonia in Italia (Pirelli è cresciuta del 3,37% a 0,71 e Camfin del 4,79% a 1,62) ha visto scambiare azioni per un ammontare complessivo superiore ai 600 milioni di euro. «Il mercato attende esiti positivi dall' incontro del 7 in generale, mentre i più coraggiosi scommettono anche su in ingresso nell'azionariato di Telecom», afferma un operatore, facendo notare che il gruppo ha fatto slittare dal 7 all'11 settembre il cda sulla semestrale. Invece, secondo un altro, i rialzi odierni a Piazza Affari sarebbero riconducibili «semplicemente al fatto che il settore della telefonia e delle tlc era ampiamente sottovalutato rispetto agli altri saliti nell'ultimo periodo». Dal gruppo italiano continuano a gettare acqua sul fuoco facendo rilevare che le intese riguardano soltanto i contenuti e non modifiche degli assetti societari. «Non c'è nulla da comunicare, la discussione va avanti», aveva detto nel corso del meeting Ambrosetti a Cernobbio il presidente di Ti Media Riccardo Perissich. In pratica, gli accordi dovrebbero riguardare film, documentaristica, calcio e altro in virtù dell'autostrada tlc che Telecom metterebbe a disposizione del gruppo di Murdoch per veicolare i prodotti grazie alla banda larga. I programmi saranno in pratica visibili su tv, computer e cellulari, e a ridosso del Natale dovrebbe partire una forte campagna pubblicitaria. Soltanto una volta valutati i risultati di questo accordo prettamente industriale, dicono alcune fonti, la Bicocca potrebbe prendere in considerazione un'alleanza più stringente con il magnate australiano aprendogli le porte dell'azionariato.

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