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FRANCIA e Italia si incontrano sul campo dell'energia.

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È quanto è emerso ieri al termine dell'incontro fra il premier Romano Prodi e il primo ministro francese Dominique de Villepin, che ha parlato dell'Italia come di un «partner privilegiato» in relazione al proposto matrimonio fra le due società francesi. Un incontro politico che sarà seguito, il prossimo 28 settembre, da uno più tecnico fra il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani e il suo omologo francese Francois Loos. Secondo l'amministratore delegato dell'Enel Fulvio Conti l'incontro ha costituito «una buona partenza per un dialogo». E ha definito «molto interessante» il fatto che i due capi di governo abbiano parlato della politica energetica europea come «insoddisfacente» decidendo così di rafforzare la cooperazione bilaterale. I due capi di governo hanno delineato un possibile canale diplomatico che, accanto ai numerosi punti che accomunano i due Paesi in tema di energia (dagli approvvigionamenti di gas alle reti di trasmissione elettrica alle tecnologie), potrebbe aprire nuovi sbocchi per l'Enel, che ha l'esigenza di espandersi all'estero e, appunto, non nasconde il suo interesse per gli asset in Belgio di Electrabel (gruppo Suez). Con il tema generale delle politiche energetiche sullo sfondo, dunque, non si può escludere che a fine mese Bersani e Loos discutano di alcune delle ipotesi riguardanti il matrimonio Suez-Gdf e un possibile ruolo dell'Italia, rappresentata dall'Enel. Secondo indiscrezioni un'ipotesi sul tavolo potrebbe essere quella di un'ingresso del gruppo italiano nel capitale di Electrabel, a fronte di una partnership con Suez e Gdf, specializzate rispettivamente nell'acqua e nel gas. Un'altra ipotesi scatterebbe se a Suez-Gdf fosse imposto di vendere alcune attività. Il 18 agosto l'Antitrust europeo ha infatti espresso dubbi sul matrimonio sotto il profilo della concorrenza. Suez e Gdf dovrebbero avanzare proposte entro il 6 settembre a Bruxelles, che a sua volta deciderà entro metà novembre. Intanto, il progetto di matrimonio Suez-Gdf va all'esame del Parlamento francese dal 7 settembre. L'Enel continua comunque a guardare all«estero, indipendentemente dal dossier francese: oggi il suo presidente Piero Gnudi ha spiegato che il gruppo nutre «grande attenzione» per il processo di privatizzazione dell'energia che sta partendo in Russia, paese che è «uno degli obiettivi principali dei prossimi anni». Quanto alla costruzione dei terminali di gas naturale liquefatto, che la Cabina di regia istituita da palazzo Chigi intende accelerare, per Enel «l'idea - ha spiegato Gnudi - sarebbe di averne due».

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