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Popolare Verona più vicina a Bpi

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La banca scaligera pronta a offrire 12 euro per ogni azione dell'istituto di Lodi

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E sulle voci di mercato di un'offerta da 11-12 euro per azione da parte della Popolare di Verona e Novara, la banca guidata da Divo Gronchi ha chiuso le contrattazioni in rialzo del 4,19% a 9,69 euro. Gli scambi, molto sostenuti, hanno interessato circa il 2,1% del capitale contro una media dell'1,5% negli ultimi 30 giorni e il titolo ha raggiunto i livelli che non si vedevano da luglio 2002. Dall'istituto veronese, che ha presentato una manifestazione di interesse così come hanno fatto anche Popolare di Milano, Emilia Romagna e Bpu, ieri non sono arrivati commenti sul contenuto dell'offerta. La Borsa, però, ha sicuramente scommesso sul successo della banca guidata dall'amministratore delegato Fabio Innocenzi. E i segnali della decisione degli operatori sono arrivati sia con il deciso rialzo della Bpi sia con il calo della Bpvn (-0,32% a 22,14 euro), in controtendenza rispetto al comparto e alle altre pretendenti della Popolare italiana (la Bpu ha chiuso in rialzo dell'1,23%, la Bpm dell'1,95%, la Bper, invece, è rimasta invariata). Un successo, dicono alcuni operatori, che potrebbe essere favorito anche dalla disponibilità della Bpvn a salvaguardare l'autonomia della Bpi fino ad arrivare, secondo indiscrezioni non confermate, a premiarla con la presidenza del nuovo polo creditizio, oltre che con una adeguata rappresentanza in cda. Se davvero Verona fosse disposta a pagare tra gli 11 e i 12 euro ad azione, la Bpi verrebbe valutato tra i 6,5 e i 7,1 miliardi di euro, contro una capitalizzazione che, ai corsi attuali, si aggira sui 5,6 miliardi. Verona insomma si accollerebbe un premio tra il 16 e il 27% per azione inclusivo, forse, di una quota in contanti. Un'offerta molto generosa per un titolo, la Bpi, che negli ultimi due mesi si è rimesso in carreggiata, macinando, rialzo dopo rialzo, un incremento di quasi il 40% dal minimo annuale toccato il 20 giugno scorso, e che già incorpora tutto il suo appeal speculativo. Dalla fusione nascerebbe una banca con quasi 2.200 sportelli, oltre 21 mila dipendenti e con 14 miliardi di capitalizzazione che potrebbero diventare 16-17 se la Bpvn (in corsa anche per la Popolare di Intra) riuscisse ad aggregare Cattolica assicurazioni con le quali è in trattativa.

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