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Draghi avvia la rifondazione di Bankitalia

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Il Consiglio superiore approva il nuovo statuto. Il primo effetto: fuori il dg Desario entra Saccomanni

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A segnare un nuovo passo importante in questo senso è stato ieri il Consiglio superiore della Banca d'Italia che ha dato il suo via libera ufficiale al nuovo statuto e, con il recepimento della norma prevista dalla riforma del risparmio sul mandato a termine del Direttorio, ha aperto la successione nell'organismo al vertice di Palazzo Koch. E l'effetto è stato immediato. L'attuale direttore generale Vincenzo Desario lascerà il suo incarico a partire dal primo ottobre e al suo posto arriverà Fabrizio Saccomanni. Riunitosi ieri mattina sotto la presidenza di Draghi il Consiglio superiore ha provveduto ad approvare la proposta del nuovo statuto che di fatto recepisce le disposizioni contenute nell'articolo 19 della legge di riforma del risparmio del dicembre scorso. Così tra le prime cose è stato indicato che il criterio per cadenzare l'uscita dei membri dell'attuale direttorio sono i 12 anni di permanenza nello stesso organismo. Da qui, immediato, anche l'annuncio delle dimissioni del 73enne Vincenzo Desario che nel direttorio siede dal 1993. Per i due vicedirettori Pierluigi Ciocca e Antonio Finocchiaro, invece, la data di uscita è prevista rispettivamente per marzo 2007 e aprile 2009. Il testo dell'autoriforma dovrà ora ricevere il via libera della Bce e l'iter successivo prevede la deliberazione dell'assemblea dei partecipanti di Bankitalia convocata in seduta straordinaria e l'approvazione mediante decreto presidenziale su proposta del presidente del Consiglio dei ministri di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze, previa deliberazione del governo. Una volta approvato definitivamente il testo introdurrà così in Bankitalia, tra le altre cose, il principio della collegialità delle decisioni del direttorio (per l'adozione dei provvedimenti aventi rilevanza esterna concernenti l'attività istituzionale della banca) e la previsione di una relazione semestrale attraverso la quale la Banca d'Italia riferisce delle proprie attività a Parlamento e a Governo. Ma tra le grandi novità c'è anche l'ampliamento del numero dei vice direttori a tre dagli attuali due. E già si fanno i nomi dei possibili sostituti di Ciocca e Finocchiaro e di eventuali esterni per la nuova poltrona. Tra gli interni i papabili sembrano Ignazio Visco (funzionario generale per l'area ricerca economica di Palazzo Koch), Giovanni Carosio (funzionario generale per l'area vigilanza creditizia e finanziaria) e Franco Passacantando (funzionario generale per l'area banca centrale e mercati). Tra i possibili ingressi dall'esterno invece si fanno i nomi di economisti quali Francesco Giavazzi, Alberto Alesina o Guido Tabellini. Dopo una prima sessione ordinaria per dare il via libera allo statuto, quasi a sorpresa il consiglio superiore è tornato a riunirsi nel pomeriggio in via straordinaria per indicare il nome del nuovo direttore generale. Quel Saccomanni con cui si ricostituisce di fatto, ai vertici delle istituzioni economico finanziarie italiane, una parte importante di quella squadra che agli inizi degli anni '90 era stata particolarmente vicina a Carlo Azeglio Ciampi.

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