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Indagine della Guardia di Finanza

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Con la Magiste Ricucci avrebbe nascosto

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Queste le nuove accuse nei confronti dell'immobiliarista romano Stefano Ricucci, che avrebbe nascosto al fisco 170 milioni di euro. Per Ricucci, tornato da qualche giorno in libertà, sembra proprio che i problemi giudiziari non debbano finire. A portare alla luce questa nuova vicenda sul modo di gestire gli affari del Gruppo Magiste è stato il Nucleo regionale di polizia tributaria del Lazio. Sei mesi di indagini nelle quali sono stati ricostruiti tutti i passaggi contabili delle innumerevoli operazioni poste in essere dalle principali società dell'imprenditore romano che fanno, appunto, capo al gruppo Magiste. Insieme all'ex marito della soubrette Anna Falchi è indagato anche il suo braccio destro Luigi Gargiulo, che avrebbe avuto, sempre secondo le dichiarazioni degli inquirenti, un ruolo non marginale in queste operazioni. L'analisi gertosina della guardia di finanza si è concentrata soprattutto sulle operazioni della Magiste International che ha sede in Lussemburgo. " L'esame della documentazione occultata nel garage di Zagarolo e di quella sequestrata a Roma negli uffici di viale Regina Margherita - ha osservato la Gdf - ha consentito di fare luce su un aspetto che da subito avveva attirato la nostra attenzione. In sostanza, le operazioni di acquisto e vendita di pacchetti azionari, venivano architettate, decise e materialmente eseguite in Italia, direttamente da Ricucci e da Gargiulo, ma sulla carta figuravano come effettuate dalla capogruppo lussemburghese. Con questa tecnica è stato possibile, almeno fino a poco tempo fa, nascondere queste somme dalle pretese dell'erario italiano e di far confluire, di conseguenza, i proventi in Lussemburgo dove notoriamente esiste un regime fiscale più favorevole". Quindi le operazioni finanziarie venivano pianificate nel nostro Paese ma fatte registrare all'estero. Uno stratagemma che ha permesso alla Magiste International, sempre secondo la Gdf, di nascondere al fisco oltre 56 milioni di euro in tre anni. " In questi casi, hanno spiegato i militari della finanza, la normativa fiscale italiana considera come fittizia la sede estera della società che viene ad essere considerata a tutti gli effetti soggetto residente dello Stato, e conseguetemente sottoposta a tassazione in Italia, contestando altresì il reato di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi". Durante la perquisizione degli uffici della società di Ricucci è stato sequestrato anche del materiale che potrebbe rivelarsi utile per lo svoglimento delle indagini. Da timbri della società estera a carta intestata in bianco, da contratti di stipulazione a verbali dei consigli di amministrazione redatti a Roma in lingua italiana e poi inviati in Lussemburgo solo per la trascrizione. Tutto insomma per cercare di non pagare ciò che spettava allo Stato. Ma sotto la lente dei finanzieri sono finite anche altre società immobiliari sempre facenti capo a Ricucci come la Magista Real Estate e la Magiste spa. Anche queste società sarebbero servite per nascondere alcuni proventi e evitare il pagamento delle tasse".

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