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di GIULIO STRADA POCHE autostrade, reti ferroviarie ancora a binario singolo, tanti porti, ma di dimensioni ...

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È un quadro deludente quello tracciato dalla Svimez sulla condizione delle infrastrutture nel Mezzogiorno. Una carenza che, secondo l'associazione per lo sviluppo del Sud, «costituisce un serio limite allo sviluppo della logistica» nell'area. L'infrastrutturazione stradale del Mezzogiorno, si legge nel rapporto Svimez 2006, si caratterizza infatti «per una carente dotazione di grandi reti autostradali» e cioè proprio di quella viabilità maggiore «che dovrebbe mettere in comunicazione il territorio dell'area su scala di livello superiore, da quella nazionale a quella internazionale». Il gap tra Nord e Sud emerge così in modo lampante se si guarda al numero e alla lunghezza delle autostrade. Fatta 100 la media italiana, l'indice delle regioni meridionali è pari a 77,7 contro il 115,4 del Centro-Nord. A livello regionale la dotazione di grandi infrastrutture risulta superiore alla media nazionale solo in Abruzzo (151,6), Campania (151) e Sicilia (106,8). Ma livelli bassissimi si rilevano per Basilicata (13,6) e Molise (37,8). Il discorso non cambia per la rete ferroviaria metre superiore alla media nazionale è invece la dotazione di porti. Ma anche in questo caso, sottolinea la Svimez, esistono problemi di competitività. Sul tema è intervenuto ieri il viceministro dei Trasporti, De Piccoli: «Per sanare il gap tra il Nord e il Sud del Paese, il governo si prepara a stilare a settembre un nuovo elenco di priorità infrastrutturali, cercando così di riequilibrare la distribuzione degli investimenti»

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