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di EMANUELA ZONCU WEEKEND caro per i vacanzieri.

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Confrontanto i prezzi a luglio dell'anno scorso, la verde costa 0,14 euro in più facendo lievitare il costo di un pieno per un'auto di medio-alta cilindrata da 62,95 a 70 euro. Così, ieri si è toccato il livello più alto mai registrato in Italia presso i distributori tradizionali, con la rete a marchio Agip che per far fronte ai nuovi rincari del petrolio ha aumentato il prezzo della verde di 3 centesimi di litro, facendola arrivare appunto a 1,399 euro negli impianti serviti (1,378 euro per il fai da te). Il precedente record storico, registrato il 6 maggio scorso, era infatti di 1,381 euro al litro. Non è andata meglio alle auto a gasolio, dove il rialzo ha toccato un centesimo andando a 1,223 euro il litro per il servizio assistito. Secodno l'Eni,il rialzo è dovuto alla forte crescita delle quotazioni del greggio e del prodotto: «Il mercato internazionale - afferma il colosso petrolifero - continua a registrare quotazioni in salita e consolida giorno per giorno nuovi livelli massimi sia del greggio che dei prodotti. Il greggio, rispetto alla quotazione media del mese di aprile, pari a 70 dollari al barile raggiunge i quasi 75 dollari al barile». Proprio due giorni fa, infatti, il greggio americano ha segnato l'ennesimo record, arrampicandosi fino a 75,78 dollari al barile, sulla scia della tensione internazionale determinata dai test missilistici della Corea del Nord e dal programma nucleare iraniano. Con un ovvio riflesso sulla benzina, che, copme sottolinea l'Eni «passa da una quotazione media del mese di aprile pari a 680 dollari a tonnellata, ai 770 dollari a tonnellata odierni». Da qui il consiglio dell'ad di Eni, Paolo Scaroni, secondo cui «il consumatore Italiano, per difendere le proprie tasche, deve utilizzare il più possibile il fai da te. In Italia solo il 10% usa lo utilizza. Mentre nel resto d'Europa a optare per il servizio sarebbe ben il 90%. Ma le sorprese, per i vacanzieri che hanno deciso di mettersi al volante non sono finite. In alcuni distributori (da quelli autostradali a quelli di alcune zone considerate disagiate come le isole minori) potrebbero infatti trovare altre novità negative in virtù dei differenziali previsti per tipi di impianti: un pieno di un auto può volare ben sopra i 70 euro.

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