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Pmi pronte alla sfida di Basilea 2 Nove su dieci sono affidabili

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«Basilea 2 non sarà uno spauracchio», conferma Andrea Mondello, presidente Unioncamere. In realtà per le aziende si tratterà di un'opportunità che, se supportata anche da iniziative provenienti da banche e Governo, potrebbe rivelarsi un fattore chiave nello sviluppo dimensionale delle imprese e della loro competitività sui mercati internazionali. In oltre il 96% dei casi, infatti, le piccole e medie imprese e le micro-aziende, risultano in regola con le norme previste dalla riforma del Trattato di Basilea, e pertanto il rischio default, cioè l'impossibilità di onorare il proprio debito, in quest'ambito, appare piuttosto marginale. Come confermato da un'analisi condotta da Unioncamere, soltanto il 3,9% delle pmi risulta in stato di default, ovvero insolvente secondo i nuovi parametri, e il 4,7% invece, si attesta su categorie di rischio elevate. Le aziende analizzate dalla ricerca costituiscono un campione eterogeneo e piuttosto rappresentativo del tessuto imprenditoriale italiano. Il 73,8% delle imprese sottoposte ad analisi, ha raggiunto giudizi di elevata e buona solvibilità, e un ulteriore 21,5% di soggetti, pur se con una relativa maggiore esposizione di rischio, è riuscito comunque a collocarsi fra la categoria di «aziende solventi». Ma la questione del rapporto banca ed impresa, soprattutto nell'ottica della competitività sui mercati, non si limita alla questione Basilea 2. Infatti, altro tema di stringente attualità è quello dei processi di liberalizzazione. La strada delle liberalizzazioni, inaugurata con il decreto Bersani, per Mondello è positivo perchè «fa crescere il Paese» e garantisce sviluppo. «Le riforme qualche volta sono dolorose e le liberalizzazioni possono toccare gli interessi diqualche categoria - ha spiegato - ma nulla è immutabile e qualcosa nel decreto può essere ridiscusso, ma non c'è dubbio che la logica delle liberalizzazioni fa crescere il Paese». Le riforme sono peraltro indispensabili per cogliere la ripresa che «è come un leggero vento sul mare, bisogna avere le vele pronte per partire. Facendo riforme coraggiose il governo deve mettere il paese in grado di cogliere le opportunità».

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