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Deficit a quota 5,8% nel primo trimestre

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Il rosso aumenta ma meno rispetto allo scorso anno. Padoa Schioppa: sotto il 3% già nel 2007

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Che domani appronderà sul tavolo del Consiglio dei Ministri dando il via all'azione economica del Governo per il primo anno di legislatura. E mentre L'Esecutivo di Prodi mette mano agli ultimi ritocchi, l'Istat ha segnalato un livello di deficit preoccupante, anche se minore rispetto a quello registrato l'anno scorso. Nel primo trimestre 2006 il rosso si è infatti attestato al 5,8% (7,7% il dato rivisto per il primo trimestre 2005). Non va meglio sul fronte della Pubblica amministrazione, dove l'avanzo primario, anche se meno rispetto all'anno scorso, risulta negativo e pari a 5.135 milioni, con un'incidenza negativa sul Pil dell'1,5% (-3% nel primo trimestre del 2005). Intanto ieri, nel corso di un incontro tra Governo, Regioni e autonomie locali, il ministro dell'Economia Tommaso-Padoa Schioppa (oggi incontrerà i sindacati) ha ribadito che l'obiettivo è scendere sotto il 3% di deficit già nel 2007 anche se alcune misure potrebbero dispiegare i propri effetti solo nel 2008. Il tutto mentre nella Gazzetta Ufficiale veniva pubblicata la «manovrina» che comprende anche il pacchetto del viceministro dell'Economia Vincenzo Visco - che ieri ha escluso la necessità di tassare la casa principale o anche quella secondaria che passa di padre in figlio - per il recupero di gettito e la lotta all'evasione e quello del ministro allo sviluppo economico Pierluigi Bersani sulle liberalizzazioni. Un primo passo che sembra piacere al mercato: ieri infatti dall'agenzia di rating Standard and Poor's è arrivata una sostanziale «promozione» soprattutto sul fronte liberalizzazioni, anche se «occorre vedere come sarà composta la Finanziaria 2007». Intanto, sul fronte dei contenuti del Dpef, il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ha spiegato che ci saranno indicazioni in favore del lavoro stabile e a tempo indeterminato. E questo potrebbe avvenire via Irap, garantendo un taglio del costo del lavoro su chi produce appunto lavoro stabile. Una proposta è arrivata dal ministro per i diritti e le pari opportunità, Barbara Pollastrini: «Parte della riduzione del cuneo fiscale vada, in forma di incentivi, alle imprese che assumono in modo stabile donne e giovani, soprattutto del Sud». Nella Finanziaria 2007 - ha assicurato il ministro delle Riforme e l'Innovazione nella pubblica amministrazione, Luigi Nicolais - saranno previste risorse in più per i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego. E un messaggio di rassicurazione è arrivato anche da Bersani: intenzione del governo «non è quella di aumentare il carico fiscale, nè le aliquote, ma di combattere l'elusione e l'evasione e ridistribuire il carico dal lavoro e l'impresa alla rendita». Mentre sul fronte industriale - ha aggiunto il ministro - il Dpef conterrà le prime indicazioni per la riforma del sistema degli incentivi.

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