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Anas pronta a intervenire su Autostrade

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Il presidente Pozzi: valuteremo anche la revoca della concessione

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Anche il Cda della società spagnola ha dato, infatti, l'ok all'operazione dopo il sì italiano di martedì sera. Ma sulla fusione continuano ad arrivare le prese di posizione. Ieri è stata la volta del presidente dell'Anas, Vincenzo Pozzi, che aspetta i risultati della commissione che ha insediato per valutare i possibili risvolti dell'operazione. Ma che è pronto a valutare anche una revoca della concessione. «Se ci sono elementi ostativi al contratto li faremo presenti in maniera molto autorevole - ha detto il numero uno dell'Anas, - e in funzione del grado, della gravità, anche la revoca della concessione è una delle possibili armi che abbiamo e che potremmo mettere in campo». Pozzi, al termine di un'audizione davanti all'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici, ha espresso preoccupazione su termini e contorni delle nozze italo-spagnole che daranno vita al gigante delle autostrade europee. La posizione di Vito Gamberale a cui il Cda di Autostrade ha revocato le deleghe, secondo il presidente «induce un doppio grado di preoccupazione. Gamberale, che era a conoscenza dell'operazione avendola avallata, poi l'ha analizzata criticamente e ha percepito pericoli per il sistema Italia. Se è preoccupato lui, il mio grado di preoccupazione è ancora maggiore». Pronti ad agire dunque ma prima di farlo i vertici dell'Anas attendono il responso del Comitato dei saggi, insediato ieri, che dovrebbe esprimere i pareri richiesti. Sul caso si muove anche il governo. «Ci sono altri problemi che non riguardano quelli interni al Cda» ha detto ieri Romano Prodi aggiungendo di non voler commentare le decisioni interne a un'azienda. Ma le sue parole rafforzano l'idea che il prossimo esecutivo voglia svolgere un attento esame su contenuti e termini della concessione e voglia vedere chiaro anche sui ritardi negli investimenti. E proprio sulla latitanza di Autostrade negli investimenti previsto si è pronunciato, intanto, lo stesso presidente dell'Authority, Alfonso Maria Rossi Brigante, quantificando tali ritardi in «3-4 miliardi di euro». Entro il mese di giugno, Brigante conta di completare un'indagine, già iniziata nel 2005, che sarà consegnata al nuovo Parlamento, «per permettere agli organi competenti di valutare se siano stati rispettati completamente gli obblighi previsti in capo al concessionario, ai fini delle conseguenti determinazioni». Circa l'eventualità che il parere possa contenere la necessità di revoca della concessione, di cui beneficia Autostrade, «potrebbe esserci scritto anche questo, anche se l'Autorità di vigilanza non ha questo tipo di competenze», ha risposto Rossi Brigante il quale ha intanto chiesto all'Anas una serie di documenti, compresa la stessa relazione letta dall'ex ad Gamberale al consiglio di amministrazione di martedì. Il presidente dell'Autorità ha poi osservato che la convenzione tra Autostrade e Anas prevede tuttavia la possibilità che si possano modulare e attivare investimenti portandone avanti di alternativi nel caso di ostacoli o ritardi per quelli già in corso. Una dura critica all' operazione arriva anche da Forza Italia: «La famiglia Benetton, attraverso il meccanismo delle privatizzazioni, ha acquisito a prezzi molto ridotti, grazie alle privatizzazioni all'italiana, un servizio in una situazione di monopolio e poi lo ha venduto agli spagnoli a prezzi molto elevati. Un'abile operazione di cassa, più che un'operazione industriale», secondo Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore azzurro.

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