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Popolare Vicenza, assicurazioni nel mirino

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La banca punta a rafforzarsi nel settore vita. Un advisor è già al lavoro per trovare partner

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Questo l'ultimo tassello della strategia di espansione della Banca Popolare di Vicenza. «Nel settore vita siamo giù presenti. Ma abbiamo già dato un mandato a un advisor per presentarci una lista di potenziali partner con cui tessere nuove alleanze» spiega al Il Tempo il direttore generale del gruppo Bpv, Luciano Colombini, il giorno in cui l'assemblea degli azionisti ha approvato il migliore bilancio dei suoi 139 anni di storia con un utile a quota 125,8 milioni dai 76,7 dello scorso anno. È stato un anno record?. «Sì e c'è da tener conto che il bilancio è stato redatto con i nuovi standard internazionali Ias/Irfs senza i quali il risultato sarebbe stato anche più elevato. Abbiamo aumentato il valore dell'azione e distribuito circa il 50% degli utili ai soci. A cui abbiamo così garantito una redditività complessiva dell'8%». Le risorse per crescere sono sufficienti? «Non mancano se si tiene anche conto che recentemente abbiamo raccolto 500 milioni con un aumento di capitale destinato ai soci. E per il quale la domanda è stata anche molto superiore all'offerta». Nel consolidamento bancario che dovrebbe partire vo considerate preda o predatori? «Scalare la banca non è così facile visto che non siamo quotati in Borsa e che con il sistema capitario (un voto per ciascun azionista ndr) per essere comprati occorre la maggioranza di un'assemblea straordinaria. Non è facile che questo accada se si considera il forte attaccamento dei soci all'azienda. Non vi resta che il ruolo di predatori. In che direzione va l'espansione? «Non tralasciamo nessuna opzione. Innanzitutto abbiamo buone chanche sul dossier della Banca Popolare di Intra. Siamo nella short list dei pretendenti a rilevarla. Aspettiamo l'assemblea dei soci di sabato prossimo che dovrà nominare il nuovo consiglio di amministrazione a cui spetterà la decisione. Il tutto si dovrebbe definire entro la fine di maggio» Che vantaggi avreste? «Ci sarebbe sicuramente una forte complementarietà geografica. Con l'acquisizione della Banca di Intra, infatti, saremmo ben coperti nel Nord Est. La Bpv è già forte nel Nord Ovest. Il presidio nell'Italia centrale è assicurato dalla controllata Cariprato e al Sud da Banca Nuova». Se il dossier Intra andasse male avete una carta di riserva? «Nessuna, al momento. La crescita sarebbe solo interna. Ed è già in programma. Recentemente abbiamo approvato l'apertura di circa 150 nuovi sportelli: 100 come Bpv, 30 per Cariprato e 20 per Banca nuova. Poi guardiamo ai business vicini». Di che tipo? «La assicurazioni ad esempio, già ci siamo dentro con due piccole compagnie come Vicenza Life e Berica Vita, ma stiamo progettando alleanze con altra realtà con grandi compagnie italiane ed estere. Siamo ancora in una fase iniziale, ma abbiamo già messo al lavoro un advisor per avere una lista di potenziali partner a cui proporci». Che progetti avete per l'Italia centrale e nel Meridione? «Ci interessa molto Roma. Nella Capitale siamo già presenti con sei sportelli di Banca Nuova, negli obiettivi c'è almeno il loro raddoppio». C'è anche l'estero nel mirino? «Per ora guardiamo ai mercati emergenti come sostegno alla nostra clientela. Abbiamo già aperto punti di rappresentanza a Shangai e Hong Kong. Sabato prossimo inauguriamo quello di New Delhi in India». Aderirete all'Opa sulla Bnl dei francesi di Bnp? «Sì. La plusvalenza complessiva dell'operazione sarà di 30 milioni di euro. Formalmente abbiamo già venduto 75 milioni di azioni Bnl ma aderiremo all'opa completamente con tutti i 44 milioni di azioni che ancora deteniamo».

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