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Inflazione stabile, pesa il caro-energia

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I prezzi a marzo sono aumentati del 2,1%. Il combustibile fa balzare le bollette

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Il caro-energia, principale imputato dei rincari per tutto l'inverno, si fa ancora sentire, anche se con un impatto meno significativo rispetto a febbraio. Ma la corsa al rialzo di bollette, combustibili e tariffe resta più che sostenuta, al punto da far lievitare i costi legati alla casa del 6,1% in un anno, e contribuisce, insieme all'accelerazione dei tabacchi, a tenere alto il tasso di inflazione. Secondo l'Istat, il capitolo abitazione, acqua, elettricità e combustibili è infatti quello che rispetto a marzo 2005 è cresciuto di più. Le tasche degli italiani si sono svuotate più che in passato soprattutto per la bolletta del riscaldamento: dopo la crisi energetica di quest'inverno, i prezzi del gas sono aumentati su base mensile dell'1% e su base annuale di ben l'11,3%. Stesso discorso per i combustibili liquidi (in pratica il gasolio da riscaldamento), aumentati dello 0,7% rispetto al mese precedente e dell'11% rispetto a marzo 2005. Ma a crescere sono state anche le tariffe dell'acqua potabile (+5,3%) e della raccolta dei rifiuti (la famosa Tarsu), aumentata del 6%. Il caro-energia si è fatto sentire anche sui trasporti: il capitolo ha registrato un aumento del 3,5% e, al suo interno, i prezzi di benzina e gasolio sono cresciuti rispettivamente del 7,9% e del 10,8%. Da soli, abitazione e trasporti coprono così quasi la metà del tasso di inflazione (la somma dei contributi dei due capitoli, spiega l'Istat, risulta infatti pari a 1,020 punti percentuali). Un effetto freno è arrivato invece dalle comunicazioni, che anche a marzo hanno mostrato segnali di netto rallentamento dei prezzi (-3%), e dai medicinali (-1,1%). Tra i prezzi degli alimentari (cresciuti di un moderato +1%), anche il mese scorso si è registrata la caduta libera del pollame, penalizzato dall'allarme aviaria (-7,5%). La lunga lista di aumenti lascia increduli i consumatori che, di fronte al caro-casa dovuto soprattutto ai rincari delle bollette, si chiedono come il tasso di inflazione possa rimanere fermo al 2,1%. «I dati Istat mostrano un'Italia che non esiste - afferma Federconsumatori - L'inflazione al 2,1% non può essere compatibile con tutti gli aumenti scaturiti dal caro-petrolio e gas». Solo per la benzina, calcola l'associazione, gli automobilisti hanno speso «140 euro in più» e note ancor più dolenti potrebbero arrivare ad aprile, quando si faranno sentire i ritocchi di luce e gas decisi dall'Autorità per l'energia. Scettica anche l'Adoc, che chiede di accelerare i lavori della commissione sui prezzi, mentre il Codacons denuncia un'inflazione all'8-10%. La crescita dei prezzi di acqua, elettricità ed abitazione preoccupa infine l'Ugl, perchè rincari simili pesano «come un macigno» soprattutto sui pensionati e sulle famiglie di impiegati ed operai. È Torino a marzo la capitale dei rincari. Ilcapoluogo piemontese, che proprio a cavallo tra febbraio e marzo ha ospitato i giochi olimpici e paraolimpici invernali, ha registrato un tasso di inflazione del 2,7%, il più alto d'Italia. Il tasso d'inflazione a Roma è stato del 2,2%.

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