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Poste, utili anche con i tagli della Finanziaria

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La manovra ha tolto al Gruppo 150 milioni di euro. Ma l'ad Sarmi annuncia un bilancio 2005 positivo

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I conti non sono stati ancora presentati ufficialmente ma l'indicazione di un risultato finale in nero arriva da una fonte attendibile: l'amministratore delegato Massimo Sarmi, che ieri da New York ha annunciato conti «in utile, in linea con il trend degli anni precedenti. Il bilancio sarà sicuramente positivo, significativamente positivo». E questo nonostante le misure previste dalla Finanziaria che con un taglio della remunerazione delle giacenze presso il Tesoro e la Cassa depositi e prestiti deciso a fine dicembre, che ha tolto dal bilancio delle Poste oltre 150 milioni di euro di entrate. Insomma i conti del gruppo postale tengono il passo e si aprono spazi anche per possibili espansioni all'estero. Sarmi ha parlato anche di possibili nuove alleanze «con altri paesi, e anche con operatori americani: ma è presto per dirlo perché siamo in colloqui ancora preliminari». La priorità delle alleanze è quella nel campo tecnologico, anche se negli Usa «non escludiamo - ha aggiunto Sarmi - una intesa anche commerciale». Il settore finanziario. Sarmi ha confermato che Poste «continua a crescere, in tutte le aree, compresa quella dei servizi finanziari, pur non avendo tutte le funzionalità di una banca retail». Con i conti correnti di Bancoposta «andiamo a una velocità di 6 mila incrementi netti alla settimana, mentre in generale il mondo bancario è stazionario, con cessazioni e acquisizioni che si bilanciano. Noi stiamo crescendo. Siamo l'unico caso di crescita forte in italia di apertura di nuovi conti correnti». E «c'è un dato nuovo: abbiamo superato i 2 milioni di carte prepagate, in due anni e mezzo, siamo primi in europa, e nella formula della carta elettronica prepagata ricaricabile addirittura siamo primi nel mondo». La possibilità di chiedere una licenza bancaria, al momento, «è solo un ragionamento: nel momento in cui da parte del sistema bancario ci sono delle perplesssità sul nostro posizionamento, ho fatto notare che nel caso dell'operatore postale francese, simile al nostro, c'è il recente riconoscimento della licenza bancaria. Era per dire che anche in italia potrebbe succedere una cosa simile. Ma non è in programma». I risultati. Quanto ai risultati 2005, Poste Italiane, ha rilevato Sarmi, è «un'azienda solida, in grado di assorbire anche fatti che non possono non incidere nella gestione: stiamo parlando di oltre 150 milioni di euro, e di eventi conosciuti il 28 dicembre. Fatti che non danno possibilità di gestione. Ma nonostante questo chiuderemo un anno positivo, nel senso del trend di positività così come lo abbiamo costruito. Anche se è chiaro che 150 milioni in meno il 28 dicembre non sono proprio indifferenti». Le alleanze. Il viaggio negli Stati Uniti per ricevere il premio dell'American Cchamber of Commerce, potrebbe portare anche ad un nuovo accordo internazionale. Si tratta solo di contatti ancora preliminari». «Non escludo - ha spiegato l'ad - ragionamenti di alleanze con altri paesi nelle materie che trattiamo, ed anche nello sviluppo delle tecnologie e nell'uso a distanze delle tecnologia».Anche se non sono escluse intese commerciali. L'ad di Poste ha ricordato che la società oggi «sulle alleanze di tipo tecnologico è attiva in tanti settori con i più importanti operatori tecnologici mondiali: partner preferenziali che investono in noi in termini di ricerca e sviluppo, e offrono a poste il vantaggio di offrire nuovi prodotti utili per la clientela». Come «Microsof, Ibm, Cisco e hp, con cui già abbiamo accordi specifici».

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