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di FILIPPO CALERI LA FUSIONE con la società di telefonia mobile Tim premia il gruppo Telecom che migliora ...

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Abbassa il livello dei debiti sotto la soglia dei 40 miliardi di euro. E distribuisce un congruo dividendo agli azionisti: 0,14 centesimi ai titoli ordinari. Musica per le orecchie di Piazza Affari che ha premiato il titolo Telecom con una chiusura in rialzo di quasi il 2% (+1,96%) a quota 2,44 euro. Il frutto di scambi molto intensi che hanno visto passare di mano l'1,9% del capitale pari a a 253,6 milioni di pezzi (per un controvalore di oltre 612 milioni di euro, in pratica un settimo dell'intero listino). Bene hanno fatto però anche le azioni di risparmio cresciute del 3,80% a quota 2,13 euro. Mentre l'effetto conti ha premiato anche gli altri titoli della scuderia di Marco Tronchetti Provera. Così è salita anche Pirelli (+1,08% a 0,822), e meglio ancora ha fatto Camfin (+2,13% a 1,96). L'unica azione in controtendenza è stata Ti Media colpiti da realizzi dopo l'exploit di lunedì scorso (-0,09% a 0,4492). Così, alla vigilia del Telecom Day (che si tiene oggi a Milano), il gruppo ha archiviato numeri inattesi dalla gran parte degli operatori e degli analisti finanziari. Ad arricchire i conti la fusione con la ec controllate Tim che, oltre a segnare l'inizio della convergenza tra fisso e mobile, ha inietatto nel gruppo una forte dose di liquidità. Così l'utile netto di gruppo è stato pari a 3,2 miliardi di euro in crescita del 77% rispetto al 2004, i ricavi hanno toccato i 29,9 miliardi, e l'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2005 è sceso a 39,8 milioni, con una riduzione di oltre 10 miliardi rispetto al precedente rispetto al livello raggiunto post opa. Meno buoni, invece, i margini che scontano ammortamenti e ottimizzazione degli organici. L'Ebitda è stato di 12,5 miliardi (-2,7% sull'esercizio precedente), l'Ebit di 7,49 miliardi (-1,4%). In virtù dei risultati acquisiti, il Consiglio di amministrazione del gruppo ha deciso di varare un buy back (riacquisto di azioni proprie) fino ad un miliardo di euro. Mentre il dividendo stabilito è stato di 0,14 euro per le azioni ordinarie e di 0,15 per le risparmio. Nel primo caso sul 2004 l'incremento sarà del 28,1%, nel secondo del 25,5%. Consistenti anche gli investimenti messi in cantiere, per un ammontare di 5,17 miliardi di euro. Una cifra di cui il 70% andrà in sviluppo e innovazione. Lo stesso consiglio di amministrazione, poi, ha preso atto delle dimissioni dall'organismo di Marco De Benedetti e di Giovanni Consorte, mentre l'assemblea è stata convocata per il 12 aprile in prima e per il 13 in seconda.

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