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Bce alza il costo del denaro, e non è finita

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Trichet ha aumentato il tasso ufficiale di Eurolandia al 2,5%. Probabili altri ritocchi già a giugno

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Il presidente della Banca Centrale Europea, insensibile ai richiami dei consumatori, delle imprese e dei governi ha deciso. E ieri inesorabilmente ha alzato, di nuovo e per la seconda volta in due mesi, il costo del denaro. Ora il tasso di interesse ufficiale è al 2,50%, con un aumento secco di 25 centesimi di punto dal precedente 2,25%. Si tratta del livello più alto degli ultimi tre anni. E la giostra non sembra finita. Lo stesso Trichet, guardiano della stabilità monetaria di Eurolandia, ha lasciato intendere che la stretta monetaria non si è conclusa. Altri aumenti sono in vista. Già a giugno secondo gli analisti finanziari. Anche se visto il non favorevole accoglimento della notizia da parte dei mercati (le borse Ue hanno chiuso tutte con un pesante passivo) il numero uno dell'Eurotower ha preferito non sbilanciarsi esplicitamente riguardo a futuri aumenti del costo del denaro, spiegando che «ex ante la Bce non sta programmando una serie di rialzi in stile Fed». Questo è ciò che formalmente ha detto. Ma agli osservatori non sono sfuggiti una serie di indizi che che lasciano la porta ben aperta a un altro rialzo. Come ad esempio il fatto che l'Eurotower continua a «monitorare molto da vicino» la situazione ed è «pronto ad agire in ogni momento» per «assicurare che i rischi per la stabilità dei prezzi non si materializzino». La Bce ha prima mostrato il bastone. Poi, però, è arrivata l'inevitabile carota. L'attuale livello dei tassi è comunque «molto basso», e la politica monetaria resta «accomodante», ha rimarcato Trichet, ripetendo più volte che «siamo nella stessa situazione di dicembre». Ipotesi su un nuovo rialzo ce ne sono molte. La più accreditata delle quali sembra propendere per un ritocco del costo del denaro a giugno, in concomitanza con la pubblicazione delle nuove stime trimestrali sull'andamento dell'economia di Eurolandia, sempre che la crescita non deluda. Proprio da questo fronte, ieri, la Bce ha stimato un leggero miglioramento della crescita, sia nel 2006 (+2,1%) che nel 2007 (+2,0%), a fronte di un lieve peggioramento delle prospettive di andamento dell'inflazione (+2,2% sia quest'anno che nel prossimo).

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