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L'Eni, nessuna ipotesi di fusione

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«Il calo del titolo è stato per me inatteso. Forse il target al 2009 è stato considerato poco ambizioso. In realtà è più ambizioso del target precedente. A un'analisi più approfondita gli investitori capiranno il valore che c'è nel piano», confida l'amministratore delegato del gruppo petrolifero, Paolo Scaroni, in una lunga giornata che lo ha visto incontrare prima gli analisti e poi la stampa e affrontare i temi più caldi sul tappeto. A partire dall'ipotesi di una fusione con Enel, sulla quale è da registrare anche l'intervento del presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà. «Certo non potrei gioire - ha affermato - per l'unione tra questi due colossi». Sull'aggregazione, Scaroni, che ha guidato il gruppo elettrico sino a otto mesi fa, ha tagliato corto: «Nel nostro piano non c'è traccia di questa ipotesi, è un tema che finora non ho mai analizzato».

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