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Energia, francesi alleati contro Enel

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Fusione tra Suez e Gas de France per bloccare l'Opa su Electrabel

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Il primo ministro Dominique de Villepin ha annunciato ieri la fusione tra Suez e Gaz de France finalizzata alla creazione di un nuovo gruppo di dimensioni mondiali che metterà al riparo da una possibile scalata italiana l'energia made in France. Ma il gruppo guidato da Fulvio Conti non getta la spugna e conferma che nella sua strategia di espansione a livello europeo «sta esaminando tutte le opportunità di crescita e ha allo studio diversi dossier, tra Spagna, Francia ed Europa dell'Est. Electrabel è tra questi dossier». Anche sul fronte politico la tensione resta alta. Ieri il ministro dell'economia Tremonti ha dichiarato che «la corsa degli stati europei a costruire barriere protettive va fermata». Mentre il Ministero delle Attività Produttive ha fatto sapere che l'incontro tra Scajola e il ministro francese dell'Industria, Francis Loos, sulla lotta alla contraffazione e sui dossier energetici, previsto per domani, è stato annullato. Nasce il mega colosso francese. «La fusione di Gaz de France e di Suez sembra oggi la strada più appropriata» così de Villepin indicando come da «vari mesi» i due gruppi stavano discutendo di un progetto industriale che mettesse in comune «attività vicine e complementari nei campi della produzione, del trasporto e della distribuzione dell'energia». A ostacolare l'operazione di fusione è la quota dell'80,2% detenuta dallo Stato francese nel capitale sociale di Gdf. Ma le intenzioni dei francesi al riguardo sono chiare: interpellare «al più presto» il Parlamento per modificare la legge in modo da consentire le nozze. La legge francese prevede infatti che lo Stato, che dopo l'Ipo dello scorso anno controlla l'80,2%, non possa scendere al di sotto del 70% nel capitale di Gaz de France. La fusione dovrebbe avvenire tra eguali, con Gaz de France che assorbirebbe Suez, comprese le sue attività legate all'acqua e all'ambiente. I 2 Ceo avrebbero addirittura trovato una soluzione per quanto riguarda i problemi di governance della nuova entità, un nuovo mega colosso del settore energetico europeo con una capitalizzazione di 70 miliardi di euro. I francesi hanno comunque comunicato che lo Stato controllerà oltre un terzo del capitale della società. Commissione Ue in allerta. «Sta alle due parti verificare le rispettive quote di mercato per valutare se informare l'autorità antitrust francese o quella di Bruxelles». È questa l'unica reazione della Commissione Ue. Se almeno uno dei due gruppi realizza più di due terzi del fatturato europeo fuori dalla Francia, l'operazione sarà di competenza di Bruxelles. Nel caso dell'Opa di Gas Natural su Endesa l'operazione passa all'autorità Antitrust spagnola. Civitavecchia, insorgono le imprese. Intanto in casa nostra, a mantenere caldo il tema dell'energia, c'è la questione della centrale di Civitavecchia. Le imprese titolari di appalti per le opere a mare finalizzate alla conversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord, ora costrette al fermo dall'ordinanza di blocco dei lavori emessa dalla Regione Lazio, chiederanno infatti un risarcimento all'Enel in quanto società appaltante.

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