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di GIOVANNI LOMBARDO L'ENERGIA dà una scossa alle ex municipalizzate.

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A Roma, per esempio, la somma dei dati relativi alle 52 società controllate dal Comune registra una perdita di 21 milioni, in miglioramento rispetto al 2003 grazie soprattutto all'Acea guidata dal presidente Fabiano Fabiani, che ha rimpinguato le casse del Campidoglio con un dividendo di 41,9 milioni di euro. In rosso anche le municipalizzate di Napoli (-58 milioni), mentre la situazione migliora al Nord con Milano, Brescia e Torino in utile. Pareggia Bologna. Questa la fotografia sui risultati di bilancio delle società controllate dai sei Comuni italiani che emerge da uno studio di Mediobanca commissionato dalla fondazione Civicum. Tutte assieme le 33 controllate prese in esame, dall'Aem all'Acea, dall'Ama all'Asm Brescia, contano 73 mila dipendenti e registrano un volume di ricavi pari a 10,2 miliardi di euro. Milano in testa. Bilanci alla mano, secondo il responsabile dell'Ufficio studi di Mediobanca, Fulvio Coltorti, nel 2004 «la somma di tutte le città è in utile». Milano è in testa con 244 milioni di utili netti, anche se il risultato è inferiore rispetto a quello dell'anno precedente, quando si sono totalizzati 344 milioni di euro. Seguono Brescia con 111 milioni e Torino con 45 milioni. Bologna è quasi in pareggio (guadagna un milione). «Nei risultati delle varie città - spiega Coltorti - conta se c'è o meno una presenza nel settore energia. A Napoli ad esempio, dove non c'è, si registrano le perdite maggiori». Le perdite derivano soprattutto dal trasporto pubblico locale: Roma e Napoli chiudono in rosso rispettivamente per 127 e 48 milioni mentre negli altri Comuni si registra un seppur lieve attivo. Inoltre, nota il centro Studi della banca d'affari, nel trasporto pubblico locale «i ricavi sono costituiti per una quota determinante da corrispettivi e contributi pubblici, essendo il settore nel quale le tariffe pagate direttamente dagli utenti vengono aggiornate con minore tempestività». Piovono i dividendi. I buoni risultati di gestione, trainati soprattutto dal settore energia, si riflettono sui dividendi che in genere, precisa Coltorti, «sono ricchi». In pole position si trova Milano con 71,6 milioni, seguono Brescia (51,2 milioni), Roma (41,9 milioni) e Torino (15,3 milioni). Appare solida anche la struttura finanziaria delle controllate, con un rapporto tra debiti e patrimonio pari al 72% contro il 121% delle aziende simili e il 127% delle utilities internazionali. I bilanci mettono in evidenza anche cospicui saldi di liquidità: in testa è Milano con 746 milioni, segue Roma con 349 milioni, Brescia (267 milioni) e Napoli (129 milioni).

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