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Civitavecchia, i sindacati si alleano con l'Enel

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Il sì alla prosecuzione del lavori, bloccati dal veto della regione Lazio, è arrivato ieri dopo un incontro tra l'ad del gruppo elettrico, Fulvio Conti e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Non si tratta di un appoggio incondizionato, però. Le organizzazioni hanno infatti chiesto in cambio l'impegno dell'azienda nella ricerca di un dialogo con le istituzioni e le comunità locali per trovare il necessario consenso alla realizzazione dell'opera. Conti incassato il sostegno dei lavoratori ha poi ribadito la sua intenzione di ricorrere al Tar contro la decisione della Regione di bloccare il progetto, e ha accettato la richiesta dei sindacati per la costituzione di un tavolo di confronto presso la Confindustria sulla politica energetica. Il numero uno dell'Enel ha, poi, sottolineato come la riconversione costituisca «un passaggio essenziale per riequilibrare il paniere di combustibili utilizzati nel nostro Paese per produrre elettricità». I sindacalisti sono usciti oddisfatti per l'incontro. E hanno mostrato una maggiore lungimiranza in tema di politica dell'energia. «I dati evidenziano che questo Paese - ha detto il leader della Cisl, Savino Pezzotta, è estremamente dipendente dall'estero per le fonti energetiche». Così anche il numero uno della Uil, Luigi Angeletti: «Riteniamo necessario che il Paese abbia un sistema di produzione di energia elettrica su multicombustibili. Va ampliata la gamma dei sistemi di produzione. Il carbone pulito è una delle tante possibilità». Contro la decisione di Marrazzo anche la Cgil. «Siamo d'accordo sul carbone pulito - precisa la segretaria confederale della Cgil Nicoletta Rocchi - ma con il coinvolgimento delle comunità locali». Scettico anche Enrico Letta (Margherita) che ha espresso «perplessità» sulla scelta di bloccare il cantiere. In serata Marazzo ha detto: «I sindacati hanno agito pensando di rispondere alle necessità energetiche del Paese. La loro posizione è legittima».

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