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di GIOVANNI LOMBARDO CAPITALIA è pronta a crescere e a partecipare alle operazioni di fusione e aggregazione con altre banche.

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Lo ha dichiarato ieri l'amministratore delegato della banca capitolina, Matteo Arpe, che così traccia la strada da seguire nei prossimi sviluppi del risiko bancario. Intanto ieri i componenti del patto di sindacato di Capitalia hanno sottoscritto un nuovo documento contrattuale che recepisce le modifiche adottate nell'assemblea dello scorso gennaio. Seduta vivace ieri per il titolo in Borsa, con una chiusura in rialzo del 3,24% a 5,982 euro. Protagonisti nel risiko. In questi giorni Capitalia è sotto i riflettori: molte le ipotesi circolate su possibili matrimoni con altri istituti di credito e molte le indiscrezioni che vedono la banca romana come la prossima possibile preda degli appettiti di istituti bancari italiani ed esteri. Ma Arpe non ha intenzione di stare a guardare. Anzi il gruppo è pronto a giocare alla pari con gli altri competitor. «Penso che il sistema bancario italiano - ha commentato - abbia oggi la maturità e gli attori per gestire un proficuo processo di aggregazione e il gruppo Capitalia, dopo tre anni di intensa riorganizzazione che ha moltiplicato per sei il proprio valore, possiede un patrimonio di professionalità, mezzi finanziari e mezzi di innovazione che favorisce un processo di dialogo con altri partner, d'intesa con i nostri azionisti». I recenti avvenimenti finanziari, ha sottolineato Arpe, «hanno d'improvviso indotto il sistema bancario italiano ad accelerare il processo di integrazione interno». Il manager ha però messo in guardia dal «rischio che tale processo sia affrettato da una logica difensiva e dal timore del forte peso degli azionisti esteri in alcuni gruppi bancari». In uno scenario competitivo europeo, ha rilevato invece, «le aggregazioni industriali non possono essere finalizzate alla ricerca della sola dimensione ma devono anche garantire la creazione di una base azionaria stabile e bilanciata». Cambia il patto. Fininvest entra nel Patto di sindacato di Capitalia con una partecipazione dell'1%. Patto, la cui quota si attesta al 31,1% del capitale sociale di Capitalia. Toro assicurazioni ha ridotto la propria quota nel patto di sindacato all'1,01% e le azioni cedute sono andate, pro-quota, a Fondiaria-Sai (0,51%), Pirelli and C. (0,30%), Cinecittà centro commerciale (0,20%), Colacem (0,01) e Fininvest (0,08%) al prezzo concordato di 4,9255 euro per azione.

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