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Artigiani in crescita nel 2005

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Alla fine dello scorso anno, infatti, il saldo tra le imprese nate e quelle cessate nei dodici mesi passati è stato di 13.435 unità, pari ad una crescita dello stock di imprese dello 0,92%. L'intera crescita, tuttavia, è concentrata nel settore edile cresciuto in dodici mesi del 4,17% (+21.701 imprese). Elevato il numero delle iscrizioni (121 mila, il secondo miglior risultato degli ultimi cinque anni) ma il record di cessazioni (poco meno di 108 mila) riduce fortemente il saldo rispetto allo scorso anno. Abruzzo, Emilia Romagna e Molise le regioni in cui il si registra la crescita maggiore. La capitale è Reggio Emilia, dove oltre il 38% delle imprese è artigiano. Un terzo del saldo sono società di capitali che, nell'anno, sono cresciute del 20,1%. Questi i dati più significativi che emergono dall'indagine resa nota ieri da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione periodica sulla natimortalità delle imprese artigiane condotta da InfoCamere (la società consortile di informatica delle Camere di Commercio). Intanto ieri è stato dato il via libera all'intesa applicativa a carattere sperimentale dell'accordo interconfederale sul modello contrattuale nell'artigianato. A firmarla sono state Cgil, Cisl e Uil e Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai. L'intesa ha spiegato una nota del coordinamento artigiani della Cgi, riconferma ruolo compiti e funzioni del contratto nazionale e della contrattazione regionale di secondo livello. Consente la presentazione delle piattaforme per il rinnovo dei Ccnl per tutte le categorie, per il periodo 2006-2008, in quanto il 2005 è stato definito nell'intesa intercategoriale l'aumento del 2%. «È un accordo importante - si sottolinea nella nota- che permette a 1.400.000 lavoratori di vedersi rinnovare il loro contratto e quindi l'aumento delle retribuzioni.

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